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Elezioni comunali a Trento, i 5 Stelle contro le grandi opere: «No a bypass, inceneritore e funivia, ci sono alternative meno impattanti»

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I valori alla base del movimento sono quelli che vanno oltre i confini comunali: «Trasparenza, legalità, sostenibilità ambientale». E ancora: pace e disarmo. «Temi — spiega Francesca Osti — cari a Papa Francesco». Ma per la sfida del prossimo 4 maggio a Trento, il Movimento 5 Stelle fissa anche una serie di obiettivi locali. Guardando a uno sviluppo del capoluogo smarcato dalle grandi opere e più vicino ad «alternative meno impattanti e più sostenibili».

Agli elettori di Trento, i 5 Stelle si presenteranno con una lista da 32 candidati, inserita nella coalizione con Onda e Rifondazione comunista che sostiene la candidata sindaca Giulia Bortolotti. «La nostra — sottolinea Osti — è una lista di persone che provengono dalla società civile. Siamo lontani da giochi di potere». E per questo, aggiunge, «possiamo essere davvero una voce libera, coerente e vicina ai cittadini». Uno stile diverso, insomma: «Crediamo — assicura la candidata — in una politica diversa, centrata sull’interesse pubblico e sulla necessità di tutelare i diritti di tutti». Prendendo le distanze, continua Osti, da una politica «influenzata da interessi economici come quella emersa dalle recenti inchieste: Perfido e Romeo».

La circonvallazione ferroviaria 

Sull’agenda, il Movimento ha già messo in fila le priorità. A partire da tre «no». Secchi. «No» dunque alla circonvallazione ferroviaria, ma anche alla funivia di collegamento tra il fondovalle e il monte Bondone e all’inceneritore sul territorio trentino. Di fatto, un «no» alle grandi opere.
«Per quanto riguarda il bypass — entra nel dettaglio Osti — il nostro giudizio negativo è legato ai costi altissimi dell’opera. Al posto della circonvallazione ferroviaria, si potrebbe pensare al potenziamento, per le merci, della ferrovia storica, che attualmente viene sfruttata al 40% delle sue potenzialità». Non solo: «Il bypass passa attraverso i terreni inquinati di Trento nord ed è grave che non si tenga in debito conto la salute dei cittadini».

L’inceneritore e la funivia

E sull’inceneritore: «Abbiamo superato l’80% di raccolta differenziata. Dobbiamo spingere ancora su quel fronte. E poi sfruttare l’impianto meccanico biologico di Rovereto, che oggi è sottoutilizzato». Meglio guardare alle alternative, in sostanza. Così come per la funivia verso il Bondone. «I costi, anche in questo caso, sono esorbitanti» osserva la pentastellata. Che suggerisce un’altra visione: «Si può sfruttare la funivia fino a Sardagna, sanando il territorio di quel sobborgo, a partire dall’ex discarica Sativa». Ribaltando la riflessione sul Bondone: «Prima di pensare come arrivare in quota, bisognerebbe capire cosa si vuole fare del Bondone. Si pensa di puntare ancora sullo sci o si vuole cambiare?».

La mobilità

Ma oltre alle grandi opere, i 5 Stelle fissano le priorità anche negli altri ambiti strategici cittadini. Come la mobilità: «Pensiamo a un trasporto pubblico più frequente e capillare, con l’introduzione del bus a chiamata notturna anche nei sobborghi». Via libera al tram, associato a parcheggi di attestamento. Mentre, sul fronte dell’emergenza abitativa, i 5 Stelle scommettono sulla reimmissione sul mercato degli 11 mila alloggi sfitti, anche di proprietà Itea, disincentivando gli affitti brevi. Infine, sul fronte immigrazione, «no» all’accoglienza concentrata a Trento.
«Vogliamo entrare in consiglio — conclude Osti — per poter essere la vera forza alternativa e propositiva. Vogliamo fare il bene della città».


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24 aprile 2025

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