Home / Cronache / Due modi “sobri” di festeggiare il 25 aprile: De Gasperi e Ungaretti ‎

Due modi “sobri” di festeggiare il 25 aprile: De Gasperi e Ungaretti ‎

//?#

Antonio Polito / CorriereTv

Il 25 aprile deve essere un giorno di lotta, come dice tra gli altri Maurizio Landini, segretario di CGIL o di riconciliazione? È la festa di tutti o è la festa solo di chi si considera erede di coloro che si batterono contro il fascismo durante la Resistenza?

 Ognuno di noi darà la risposta che vorrà domani a questi interrogativi che a ottant’anni dalla Liberazione ancora dividono il mondo politico italiano, peraltro incapace di unirsi persino nel ricordo di Papa Francesco.

Vale però  forse la pena ricordare come intendeva questa celebrazione l’uomo che l’ha istituita e l’ha resa festa nazionale, cioè Alcide De Gasperi, che era a capo di un governo centrista, dunque con le sinistre all’opposizione. De Gasperi era stato antifascista, aveva partecipato all’Aventino per impedire la nascita del regime. Dopo il delitto Matteotti era stato incarcerato dal fascismo e poi costretto a un lungo esilio in Vaticano durante il ventennio.

Eppure, nell’immediato dopoguerra, parlando a un congresso di capi partigiani, disse loro: aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciar cadere risentimento e odio. Si deve perdonare. Un appello, diremmo oggi molto sobrio, alla riconciliazione nazionale, che non vuol dire affatto, ovviamente, dimenticare o addirittura provare a negare l’enorme contributo ideale di sangue che la lotta partigiana di tutti i colori ha dato non solo alla liberazione dell’Italia, ma anche alla ricostruzione di una dignità nazionale che era andata distrutta nella tragedia del fascismo e della guerra.

A coloro che ancora oggi, da destra svalutano quella, quella lotta e magari si rifiutano ancora di partecipare a questa bellissima giornata di festa nazionale, vorremmo ricordare i versi, anch’essi molto sobri, di Giuseppe Ungaretti, che pure era stato iscritto al partito fascista e che scrive nella poesia “Per i morti della Resistenza”: qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce.
Buon 25 aprile a tutti.

24 aprile 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

24 aprile 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte Originale