Home / Animali / Droni e doppiette: in Alto Adige un’insolita alleanza salva 2.300 piccoli di capriolo

Droni e doppiette: in Alto Adige un’insolita alleanza salva 2.300 piccoli di capriolo

//?#

Droni, doppiette (scariche) e forconi. E’ l’insolita alleanza che in Trentino Alto Adige porta al salvataggio di migliaia di piccoli caprioli. La notizia è di quelle positive, che per una volta fanno plaudere al civismo e alla collaborazione di ambientalisti, agricoltori e cacciatori. Nella provincia di Bolzano, infatti, anche quest’anno sono stati messi in salvo circa 2300 cuccioli di Capreolus capreolus, minacciati dallo sfalcio dei prati in montagna fra maggio, giugno e inizio luglio (e analoghe iniziative vengono organizzate in Trentino). Lo scorso 4 agosto sono stati resi noti i risultati della campagna di prevenzione e salvataggio 2025, avviata sotto l’egida della Provincia di Bolzano: nella sola area altoatesina si è passati dai 1582 bambi salvati nel 2024 ai 2318 esemplari recuperati e messi al sicuro nel 2025 da volontari ambientalisti, cacciatori, agricoltori e veterinari. 

Visti dall’alto grazie al calore

L’innovazione tecnologica ha consentito negli ultimi anni di realizzare questo piccolo miracolo di gestione ambientale: i piccoli di capriolo, infatti, erano in passato vittima di numerosi deprecabili incidenti (ma non quando lo sfalcio avviene a mano) perché tra la tarda primavera e l’estate sono soliti dormire nell’erba alta, dove la madri li nascondono. E poiché sempre più spesso lo sfalcio avviene con mezzi meccanici, i piccoli rischiavano una morte atroce. Oggi, invece, con l’ausilio di una piccola flotta di droni dotati di termocamere (macchine fotografiche che individuano il calore dei corpi dei piccoli ungulati) di ambientalisti e cacciatori, i caprioletti vengono trovati per tempo, raggiunti da circa mille volontari e messi in salvo prima dello sfalcio. 

Importante preavvisare prima di falciare 

Conta molto, in questa operazione, il «preavviso», gestito dai soci dell’Unione agricoltori sudtirolesi, che hanno anche realizzato un video in collaborazione con i cacciatori. Ogni contadino, qualche giorno prima di tagliare l’erba, avverte la federazione cacciatori Alto Adige – spiega il presidente Guenther Rabensteiner – che così si attiva per inviare droni e volontari (gli stessi agricoltori, cacciatori e ambientalisti) a recuperare gli animali selvatici. Questi vengono messi a riposare in casse con erba fresca e rimessi in libertà una volta terminato lo sfalcio dei prati. Ciò nonostante, anche in questa stagione si sono registrati purtroppo 394 piccoli di capriolo involontariamente falciati e uccisi. 
Sono 105 le riserve di caccia coinvolte nell’operazione in Alto Adige, alle quali sono andati quest’anno finanziamenti speciali della Sparkasse (la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano) per l’acquisto di droni con termocamera. Circa 12 mila e 800 le ore di lavoro dei volontari impegnati nel salvataggio dei baby caprioli.

6 agosto 2025

6 agosto 2025

Fonte Originale