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Dopo 5 anni riapre il traforo del Tenda con l’inaugurazione del nuovo tunnel: si viaggia a senso unico alternato ogni 15 minuti

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Quattro estati e cinque inverni senza il tunnel internazionale italo-francese, un valico che contava fino al 2020 almeno un milione di passaggi all’anno. Oggi, venerdì 27 giugno, riapre il traforo del Tenda, con l’inaugurazione del nuovo tunnel che tornerà percorribile da domani. Solo questa mattina, però, la CIG, riunita a Limone Piemonte scioglierà i dubbi sugli orari di apertura. È un appuntamento cruciale al quale il comitato di monitoraggio dei lavori, presieduto dal presidente della Provincia Luca Robaldo, ha chiesto di partecipare per perorare la causa del territorio, senza ricevere risposta.

La proposta italiana è chiara: una lunga finestra di apertura diurna, dalle 6 alle 20 per tutto luglio e agosto e durante l’inverno; un orario ridotto, con due fasce giornaliere, da settembre a inizio dicembre, quando il flusso turistico sarà minore. L’accordo con la Francia dipende dalla necessità di completare i lavori di ripristino dei tornanti della strada in Alta Val Roya, spazzati via — insieme ai ponti — dalla tempesta Alex dell’ottobre 2020. «Credo che il buonsenso porterà tutti a optare per un’apertura estesa», afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Gabusi

La fine dei lavori francesi è prevista per marzo 2026: un’ apertura estiva e invernale prolungata potrebbe farli slittare. Il senso unico alternato, invece, è già una certezza: un semaforo regolerà il passaggio nella galleria ogni 15 minuti. Un meccanismo che comporterà inevitabili attese sui due versanti — ben note a turisti e pendolari — e che rappresenta la modalità con cui il Tenda ha sempre funzionato. Proprio questa limitazione spinse, quasi dodici anni fa, a decidere il raddoppio. Ma l’ampliamento del primo tunnel stradale transalpino, di fine Ottocento, non è ancora partito. Il progetto Anas è pronto, il governo ha già previsto il finanziamento, ma occorrerà riaprire il confronto con la Francia per definire tempi, modalità e investimenti. È probabile che il semaforo resti almeno fino al 2028.

Questa è la storia di uno dei cantieri più travagliati degli ultimi trent’anni: un’inchiesta per frode (conclusasi dopo sette anni con 15 assoluzioni), un’interdittiva antimafia, un’alluvione che ha distrutto due ponti e un tratto di strada in poche ore, oltre a errori e intoppi che hanno più che raddoppiato i costi dell’opera (oltre 300 milioni).

Insomma, a detta di molti la cerimonia di inaugurazione di oggi, alle 17.30, con la presenza dei vertici Anas, del ministro Matteo Salvini, dei presidenti di Piemonte e Liguria, non potrà essere davvero una festa visti gli otto anni di ritardo accumulati sulla consegna del cantiere. «Il passato conta fino a un certo punto — replica Gabusi —, la buona notizia è che si apre. In questi anni abbiamo fatto il possibile per ridurre i disagi con un milione in ristori, e uno sforzo per supportare i collegamenti per i turisti e i transfrontalieri».

«La cerimonia rimarrà nella memoria come fondamentale ritorno a una situazione del passato, di comprensibile delusione, ma anche di una sospirata e tanto attesa riattivazione della circolazione nel nuovo tunnel», commenta il sindaco di Vernante Gian Pietro Dalmasso. Negli anni di chiusura le attività commerciali hanno patito un calo dei ricavi del 45%. «Il traforo è importante per tutto il Piemonte, non solo per il cuneese», sottolinea Uncem. La regione promette un piano di rilancio del turismo. «È un giorno che abbiamo atteso a lungo e che deve rappresentare la ripartenza di questo territorio — commenta il presidente Alberto Cirio —. L’obiettivo, da domani, è lavorare per ottenere il prima possibile il doppio senso di marcia».


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27 giugno 2025

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