
Uno dei primi voli fuori dal nido. È un po’ questo ciò che rappresenta il Donizetti Festival dei Fiati per gli allievi del Politecnico delle arti. Dopo l’inaugurazione dell’anno scorso, la seconda edizione si svolgerà dal 5 settembre al 10 ottobre tra concerti, masterclass e seminari con al centro gli studenti del conservatorio di via Palazzolo. «Siamo una scuola ma al tempo stesso l’ultimo step, quello che prepara alla professione —, spiega la direttrice del Politecnico delle arti, Daniela Giordano —. Per questo la collaborazione con il teatro Donizetti è essenziale. È lo sbocco naturale di ciò che gli studenti apprendono qui e che così hanno modo di condividere con il pubblico».
Il festival avrà luogo nel segno di una continuità con l’anno scorso, ma presenterà delle novità : «Come nel 2024 il concerto inaugurale e di chiusura si svolgeranno al Ridotto Gavazzeni del teatro Donizetti con la partecipazione degli studenti del Liceo musicale Secco Suardo e della Associazione bergamasca bande musicali — spiega il direttore artistico e docente di oboe Marco Ambrosini, che dirigerà gli studenti nel primo concerto —. Il concerto rappresenterà l’esame finale del corso di musica d’insieme per fiati. Sul palco insieme alla Wind Orchestra del conservatorio ci sarà il trombettista dell’Orchestra nazionale della Rai, Marco Braito (ingresso 7 euro). Al programma si aggiunge un concerto che vedrà maestri e allievi condividere il palco. Per gli studenti sarà un’occasione per entrare nell’ambito professionale accompagnati dai propri insegnanti. Per il gran finale del 10 ottobre avremo al ridotto Gavazzeni il primo trombone del teatro alla Scala di Milano Daniele Morandini, che sarà solista nel concerto del gruppo di ottoni del conservatorio (ingresso 7 euro)».
La sinergia con il teatro è confermata dalle parole del direttore generale della Fondazione teatro Donizetti, Massimo Boffelli: «Il nostro obiettivo è mettere a disposizione il Ridotto in uno spirito d’apertura del teatro. È importante non trascurare le iniziative collaterali che rendono protagonisti i giovani e abbracciano un pubblico che a volte vede il teatro come una casa lontana». Giorgio Berta per l’occasione è in duplice veste: presidente della fondazione teatro Donizetti e presidente del Politecnico delle Arti. «Il festival è una delle manifestazioni di maggiore impatto. I ragazzi rappresentano al pubblico quello che fa il politecnico», spiega Berta.
Ad accompagnare i concerti ci saranno le masterclass al liceo Secco Suardo tenute da Joseph Monticello, primo flauto della Boston Baroque e della Palm Beach Simphony, Bram Nolf, docente del conservatorio di Mons e corno inglese dell’orchestra di Stato belga, che terrà un corso di oboe, Edoardo Di Cicco, primo clarinetto del Maggio musicale fiorentino e Carlo Colombo, primo fagotto dell’orchestra di Lione. I corsi termineranno con dei concerti, in programma per il 16, il 23, il 25 e il 26 settembre.
A coronare le novità , il 12 settembre, un seminario sulla meccanica della tromba tenuto da Yamaha Italia. L’8 e il 9 e il 18 e il 19 settembre seguiranno degli incontri aperti a tutti (previa prenotazione) sulla psicologia della performance con lo psicologo e flautista Luca Mazzon. «I musicisti sono come gli sportivi — spiega Ambrosini—, serve preparazione psicologica per affrontare un’audizione o una performance, come in una gara. Infatti gli studenti possono già usufruire del supporto psicologico durante l’anno».
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31 luglio 2025
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