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«Dolor y gloria», il cinema salva la vita del regista Banderas

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Esiste una nutrita categoria di film autobiografici, anzi dedicati alla memoria, di cui il capo squadra è ovviamente Fellini. Ma pure Pedro Almodòvar, il regista della Mancha, il popolare Caballero del cinema spagnolo, nel secondo tempo della sua fortunatissima carriera, si è spesso voltato indietro per verificare i bilanci, proprio come suggerisce Volver, il bellissimo film dedicato alla madre.

In questo film, Dolor y gloria, suo 21esimo, uscito nel ’19 quando il regista compiva 70 anni, l’autore di Tutto su mia madre si permette di inventare una controfigura, un alter ego: è naturalmente Antonio Banderas, che ha avuto con lui una carriera parallela. E qui è un famoso regista giunto però al finale di partita, perduto nell’oppio dei ricordi infantili, dall’affetto materno alla scuola in seminario, che, dopo la proiezione in un cineclub di un suo vecchio successo, ricontatta dopo anni l’attore protagonista e gli offre di mettere in scena a teatro un suo monologo confessione.

L’attore accetta ma instrada il regista all’uso dell’eroina contro i suoi dolori alla schiena: le cose sentimentali si complicano, andando avanti e indietro negli anni quando arriva in sala Federico, primo amore del regista, che si riconosce nel ragazzo amato in scena dal protagonista. Si scivola verso il sentiero del passato, addirittura evocando con un acquarello, un muratore che fu il suo primo oggetto di desiderio e turbamento disperso ormai nel Tempo.

Il regista girerà un nuovo film, inequivocabile titolo, Il primo desiderio. Sarà il cinema, come in a salvargli la vita, un processo di identificazione tra finzione e realtà, mentre un Banderas bravissimo, Palma a Cannes, intreccia la memoria, che può essere paradisiaca o infernale. Brave le due mamme, la giovane Penélope Cruz e l’anziana Julieta Serrano, volti noti della sua commedia dell’arte. E martedì 2 settembre, su Sky, La stanza accanto con cui Almodòvar vinse il Leone di Venezia 81.

«Dolor y gloria», di Pedro Almodòvar, Spagna, 2019. Iris, martedì 2 settembre, ore 10.55

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2 settembre 2025

2 settembre 2025

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