
«Questo è uno dei video più importanti che abbia mai fatto». Navid Tarazi, content creator iraniano residente a Torino, non ha dubbi quando parla dell’intervista alla ventenne romana Mariam Nersisyan, affetta da paralisi cerebrale, pubblicato qualche giorno fa su Doggodaiily, il suo canale Instagram da oltre 1,5 milioni di follower.
E lo ripete anche quando ci racconta cosa lo ha spinto a realizzarlo. Il protagonista è sempre il legame tra uomo e cane, cuore pulsante del suo lavoro online. Ma questa volta la storia ha una forza diversa.
Nel video, diventato virale nel giro di poche ore, Navid incontra Mariam e Mickey, il suo cane d’assistenza. «Mi ha riportato la vita nella routine. Mi ha dato un motivo per uscire e ha reso il futuro meno spaventoso. Con lui mi sento meno limitata, più libera. Lui non vede la mia disabilità, vede semplicemente me», dice Mariam, che comunica attraverso un tablet.
L’incontro tra i due non è casuale: «Mi hanno scritto tramite Change.org – racconta Navid – spiegandomi che Mariam aveva bisogno di far arrivare la sua petizione a più persone possibile. E ho detto: perché no?».
La petizione chiede che la legge italiana riconosca ufficialmente tutti i cani d’assistenza, non solo quelli guida per ciechi o ipovedenti, ma anche quelli formati per sostenere persone con disabilità motorie, psichiatriche o non verbali. Un traguardo previsto nella proposta di legge AC1485, presentata da Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che è in attesa del decreto attuativo, previsto entro giugno 2025.
Nei giorni scorsi la stessa parlamentare aveva documentato la presenza di un cane di assistenza emotiva a bordo di un volo Ita tra Milano e Roma, durante il quale aveva registrato un video che mostrava come una ragazza viaggiasse serenamente accanto a Pampa, il suo cagnolone, accucciato ai suoi piedi. E senza che i vicini di posto – e non lontane sedevano anche Aurora Ramazzotti e Cecilia Rodriguez dirette nella Capitale per lavoro – vivessero questo come un problema. Al momento, tuttavia, la legge non è ancora pienamente in vigore e senza il decreto attuativo tutto dipende dal caso, ovvero dalla compagnia e dal comandante del volo.
Navid è dunque andato a Roma per incontrare Mariam e suo padre. «Sono rimasto colpito dalla sua intelligenza e dalla sua forza. Il suo unico limite è che non può comunicare come gli altri, ma è una ragazza come tutte le altre. Ho visto la sua gioia quando è con Mickey, il loro legame è fortissimo. E il fatto che questi cani non possano accedere agli stessi luoghi degli altri cani guida mi ha spinto a chiedermi: perché non esiste ancora una legge che li tuteli?».
L’effetto del video è stato travolgente: oltre 850mila visualizzazioni, quasi 60mila like e le firme alla petizione salite da 27mila a 38mila nel giro di poche ore. «Ho fatto quello che faccio sempre: le ho posto le stesse domande che rivolgo a chi intervisto per strada e lei ha risposto con il tablet. Volevo solo che il suo messaggio arrivasse al maggior numero possibile di persone».
Ma per Navid non finisce qui. «Cerco sempre di supportare progetti in cui i cani abbiano un impatto positivo sulla vita delle persone. Tutto ruota attorno a loro. Domenica, ad esempio, durante un evento al Torino Outlet Village ho incontrato un’altra ragazza con disabilità. Anche lei ha un cane d’assistenza, aveva visto il video di Mariam e lo aveva apprezzato tantissimo. Abbiamo girato un altro video che pubblicherò nei prossimi giorni».
Un passo dopo l’altro, un video dopo l’altro, per trasformare l’empatia in diritti.
24 giugno 2025
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