Home / Politica / Disforia di genere e minori, nasce il registro per l’utilizzo del farmaco che blocca la pubertà. Rinviato lo scudo penale per i medici

Disforia di genere e minori, nasce il registro per l’utilizzo del farmaco che blocca la pubertà. Rinviato lo scudo penale per i medici

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«Alla fine c’è sempre una manina…». Era quasi fatta in Consiglio dei ministri per l’introduzione di uno scudo penale per i sanitari. Ma è stato rinviato ancora. Amaro il commento dei sindacati dei medici. Anche se fonti qualificate del ministero della Giustizia assicurano: «Non è stato archiviato. Va completato. Si tratta di dettagli. Lo faremo nel prossimo Consiglio». Che si terrà, però, dopo la pausa estiva. 

Passa invece la stretta sull’uso dei farmaci che bloccano la pubertà, somministrati a bambini e adolescenti con la disforia di genere. D’ora in poi sarà obbligatorio, per i minori, il via libera di un comitato etico pediatrico e l’iscrizione su un registro nazionale. 

Ma è sul tema della responsabilità penale per fatti commessi nell’esercizio dell’attività sanitaria che si è acceso lo scontro. Il testo portato in Cdm dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, prevedeva che per «l’esercente la professione sanitaria sia punibile esclusivamente a titolo di colpa grave». 

Lo scudo per i medici

Una misura studiata per contribuire a fermare la fuga dei medici all’estero e finalizzata a proteggere i camici bianchi dalle cause penali e dalle richieste di risarcimento in vari casi non fondate, prevedendo che la punibilità per morte o lesioni in ambito sanitario sia limitata ai casi di colpa grave. Il dibattito è oscillato però tra chi voleva un’interpretazione estensiva e chi più ristretta su cosa si dovesse intendere per «colpa grave».

Lo stesso Nordio, ancorché favorevole allo «scudo», è intervenuto per spiegare che la legge andava «inquadrata in una normativa più organica». Diversi i pareri di altri ministri, inclusi Luca Ciriani, Elvira Calderone e Roberto Calderoli. Contraria la Lega. C’è chi avrebbe sottolineato il rischio che la misura dello scudo penale per i medici potesse risultare impopolare. E alla fine è stata la premier, Giorgia Meloni, a rinviare l’approvazione del disegno di legge. Convinta anche da chi, come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, avrebbe suggerito una riflessione più approfondita. 

Si è optato, dunque, all’interno di un «confronto pacato», per un ulteriore approfondimento sul ddl, che prevede anche l’adozione di misure e incentivi in favore del personale sanitario. «Ci auguriamo sia solo una questione tecnica. Sarebbe una beffa vedere passi indietro. Il tempo è sempre meno, ci auguriamo che si faccia presto e che il Ddl contenga delle misure utili a dare un segnale forte a medici e dirigenti sanitari», evidenzia il sindacato Anaao-Assomed. Interrogativi anche nel merito del dossier sulla riforma dell’ordinamento forense. Se ne riparlerà. 

Disforia di genere, ok al registro

Dopo oltre un anno dall’istituzione del Tavolo tecnico di approfondimento, via libera invece al ddl per «l’appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere». Sarà attivato un registro nazionale per l’utilizzo di ormoni e della triptorelina, il farmaco che blocca la pubertà. 

Si chiude così la vicenda iniziata con il caso dell’ospedale pediatrico Careggi di Firenze, nel quale quel farmaco veniva somministrato a minori, impegnati in percorsi di identità di genere, anche sotto i 14 anni, senza accompagnamento psicologico e neuropsichiatrico.

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5 agosto 2025

5 agosto 2025

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