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D’Erasmo-Angelini, musica (e libro) per illuminare i tempi bui

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«Un’indagine sulla luce in questo momento di grande buio». Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo riassumono con queste parole il progetto che hanno deciso di far uscire — data non casuale — il 25 aprile: un disco di musica strumentale, affiancato a un libro che raccoglie 19 contributi di scrittori, registi, giornalisti e artisti, nati proprio dall’ascolto dell’album. «Partendo dalla musica, l’idea è stata quella di dialogare con altre discipline, in una chiamata alle arti e all’artigianato in cui ciascuno ha provato ad accendere una propria luce, con grande entusiasmo collettivo», raccontano i due musicisti.

Alla «chiamata» ha risposto anche l’artista Gianluigi Toccafondo, autore dei dipinti che illustrano sia il vinile sia il libro, in un’opera che Angelini e D’Erasmo considerano una sorta di «call to action» aperta: «L’album è la colonna sonora di un film che non c’è, ciascuno può chiudere gli occhi e immaginare il proprio, oppure provare a scriverci qualcosa sopra o a rappare». Così hanno fatto i 19 autori e autrici che compongono il libro, «un algoritmo analogico» che include nomi come Vasco Brondi e Gemitaiz, Chiara Gamberale e Francesca Mannocchi, Paolo Nori ed Emanuele Trevi.

«Il dominio della luce», titolo del progetto (Woodworm/Wudz Edizioni), arriva dopo lunghi anni di amicizia fra Angelini e D’Erasmo, guidati dalla comune passione per Nick Drake (a cui hanno dedicato il disco tributo «PongMoon») e dalle innumerevoli esperienze artistiche di entrambi. Se il primo si esprime soprattutto alla chitarra (ogni venerdì, su La7, è il chitarrista di Propaganda Live), lo strumento di elezione del secondo, conosciuto tra le altre cose per i lavori con gli Afterhours, è il violino. Due mondi che si incontrano nel disco: «I brani hanno preso forma due anni fa nella settimana di Sanremo — spiegano —, nessuno dei due ne era coinvolto, quindi ci siamo trovati in una magica bolla in cui il telefono non squillava e ci siamo chiusi in studio». La festa della Liberazione, proseguono, «ci sembrava il giorno giusto, particolarmente luminoso» per l’uscita, «una scelta di luce di questi tempi, visto anche che qualcuno non si unisce alla festa…».

Che cosa li preoccupa particolarmente del periodo che stiamo vivendo? «La percezione di essere liberi quando non lo si è — dice Angelini —. In qualche modo, quel che ha fatto Berlusconi 30 anni fa, spostando l’asse della cultura attraverso la tv, è una forma di dittatura culturale che ci rende oggi molto dipendenti dal gioco online, dallo sport e va verso il lato di minore resistenza e di disimpegno».

Ci sarà un pubblico ricettivo per un progetto così ambizioso? «Bisogna puntare in alto con lo stimolo e la proposta — dice D’Erasmo —. Se non ci si prova, non si può nemmeno avere la sorpresa di trovare chi abbia voglia di provare ad ampliare la partecipazione ad un evento artistico, non fermandosi ai pochi secondi di un social o allo skip che si fa nelle piattaforme». 

Fondamentale, per entrambi, è poi «incontrarsi dal vivo, vedersi e stare insieme»: le presentazioni cominciano mercoledì 23 da Germi, a Milano, e poi sabato 26 all’Officina Pasolini di Roma, fino ad arrivare il 17 maggio al Salone del Libro di Torino. «In ogni appuntamento, oltre a suonare, porteremo qualche ospite del libro — anticipano — e poi più avanti proseguiremo da soli, inventandoci un modo per sonorizzare analogicamente le voci che vi hanno partecipato».

20 aprile 2025

20 aprile 2025

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