
I superlativi assoluti non sono mai mancati nel vocabolario di Vincenzo De Luca. Anche quando parla di sanità, la Campania è agli ultimi posti in quasi tutte le statistiche di settore, c’è sempre qualcosa di straordinario. Così durante un tour a Nocera Inferiore, per presentare i lavori all’ospedale Umberto I, elogia quanto messo in campo dalla giunta regionale. E lo utilizza per rimarcare quello che è il suo ultimo cruccio: il rinvio delle elezioni. «Questo lavoro deve continuare – dice – sperando che non ci diano eccessivo fastidio quelli che stanno a Roma a grattarsi la pancia e pensano solo a dare fastidio a quelli che lavorano».
Non potendo ricandidarsi, dopo che anche la Corte Costituzionale ha bocciato la legge votata dal Consiglio regionale per il terzo mandato, il governatore è tornato alla carica: «Noi faremo di tutto perché ci siano le condizioni per proseguire il lavoro avviato in questi anni. Uno dei programmi più impegnativi che abbiamo in Campania è quello che riguarda la sanità. Stiamo realizzando 10 ospedali completamente nuovi, a cominciare dal Ruggi a Salerno e dal Santobono a Napoli, all’ospedale di Castellammare. E’ un programma gigantesco, cioè stiamo facendo più ospedali nuovi in Campania che in tutta Italia».
De Luca ha ipotizzato come risolvere il problema dei pronto soccorso campani e delle carenze di personale. «La situazione diventa complicata perché un medico che lavora al pronto soccorso non può fare studio privato – insiste il governatore – integrando il proprio reddito ed è sottoposto a condizioni lavorative davvero stressanti, aggressioni, rischi anche giudiziari e quant’altro. Abbiamo proposto da tempo al Governo nazionale intanto di raddoppiare le retribuzioni dei medici che lavorano al pronto soccorso, altrimenti non c’è niente da fare, i medici non andranno; di ridurre l’età pensionabile perché è un lavoro usurante obiettivamente e soprattutto di inviare i giovani specializzandi direttamente negli ospedali, avendo contratti regolari come dipendenti delle strutture pubbliche».
Poi, sempre sulla vicenda medici, parla ancora De Luca ma sembra di ascoltare Salvini e il suo slogan “prima gli italiani”. «Noi abbiamo rifiutato la logica sia dei contrattisti, dei gettonisti cioè ci sono cooperative di medici che hanno 75 anni, che lavorano a gettone ai pronto soccorso – insiste il governatore – è una piccola truffa, costano il triplo e vanno ai pronto soccorso a dormire la notte, non è che vanno a fare lavoro. Oppure medici addirittura che vengono da Cuba e dal Pakistan. Noi vogliamo che siano nelle nostre strutture medici italiani, ma in condizioni lavorative retributive davvero straordinarie».
Infine commenta anche l’emergenza sicurezza in provincia di Salerno. «Dovreste mandare qualche telegramma al ministro dell’Interno, Piantedosi – conclude De Luca – mi dicono che per quanto riguarda la polizia stradale ormai siamo ridotti all’osso. Non c’è neanche il personale minimo per intervenire nelle emergenze. Il problema è serio e riguarda ovviamente il governo nazionale, non noi. E dovrebbero cominciare a fare i conti con la realtà, anziché pensare a decreti e a contro-decreti che sembrano più interventi propagandistici che interventi mirati a risolvere i problemi concreti».
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1 luglio 2025 ( modifica il 1 luglio 2025 | 12:34)
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