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Dazi, von der Leyen per il negoziato: per ora contromisure sospese

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DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES
«Preferiamo una soluzione negoziata». È il messaggio che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lancia agli Stati Uniti dopo avere ricevuto la lettera in cui si minacciano dazi al 30% su tutte le esportazioni Ue verso gli Stati Uniti dal primo agosto, a meno che Bruxelles non accetti le condizioni di Washington nel negoziato commerciale in corso. Von der Leyen ha precisato che «possiamo rispondere con contromisure se necessario», ma in segno di buona volontà ha annunciato l’estensione fino all’inizio di agosto della sospensione della prima lista di contromisure europee ai dazi Usa su acciaio e alluminio: sarebbe scaduta oggi. 

La presidente von der Leyen ha anche spiegato che l’Unione segue un «doppio binario»: persegue il dialogo e contestualmente continua la preparazione delle proprie contromisure. Il secondo elenco, in risposta alle tariffe «reciproche» introdotte da Washington il 2 aprile, è «già stato concordato», ha spiegato la presidente e fonti diplomatiche europee ieri hanno detto che è atteso dagli Stati membri nei prossimi giorni, probabilmente già oggi. Quanto allo strumento anticoercizione, il cosiddetto “bazooka” che potrebbe colpire anche le Big Tech, von der Leyen ha spiegato che «è stato creato per situazioni straordinarie» e «non siamo ancora arrivati a quel punto». 

La presidente ha parlato in un punto stampa con il presidente indonesiano Prabowo Subianto, a Bruxelles per chiudere con cui l’Unione un’intesa politica su un accordo di libero scambio dopo dieci anni di negoziati. Il rafforzamento delle alleanze commerciali con gli altri partner mondiali fa parte della risposta europea alla guerra commerciale di Trump

Ora, spiega una fonte diplomatica europea, la Commissione sarebbe però intenzionata ad avviare un coordinamento con gli altri grandi partner commerciali impegnati nei negoziati sui dazi con gli Stati Uniti: Giappone, Corea del Sud, Canada e Messico. Il tema è emerso nel corso della riunione d’urgenza degli ambasciatori presso la Ue convocata ieri in vista del Consiglio Commercio di oggi, in cui i ministri dei Ventisette faranno il punto della situazione e delle prossime mosse. Gli ambasciatori sono stati aggiornati da Björn Seibert, capo di gabinetto di von der Leyen, che ha esposto la strategia: negoziato e nuove contromisure, oltre agli scambi con gli altri grandi Paesi nella stessa situazione. Inoltre, secondo fonti diplomatiche, la Commissione ha messo sul tavolo l’ipotesi di introdurre restrizioni su alcune esportazioni europee verso gli Stati Uniti, tra cui quelle di rottami di alluminio. Sabato il presidente Macron aveva chiesto segnali dalla Commissione. 

Gli ambasciatori dei Ventisette hanno ribadito il pieno sostegno alla Commissione e alla sua strategia. L’idea che si sta facendo strada a Bruxelles è che la lettera di Trump più che una minaccia reale mette in luce le difficoltà Usa nel negoziato. L’Ue punta a un dazio base del 10% con esenzioni. I nodi principali sono sulle auto e i prodotti agricoli. Benché si profili un accordo asimmetrico, Bruxelles non intende capitolare. 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha spiegato di avere avuto colloqui «intensi» venerdì e nel fine settimana con Trump, von der Leyen e Macron per «usare le prossime due settimane e mezzo per risolvere la situazione». Ma sempre ieri il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, ha detto che «se non si riuscirà a negoziare una soluzione equa dovremo prendere decise contromisure». Ora anche Berlino chiede fermezza. Il governo austriaco ha ricordato che «in quanto mercato unico più grande al mondo, possiamo e agiremo con forza e sicurezza come Ue».

13 luglio 2025 ( modifica il 13 luglio 2025 | 23:23)

13 luglio 2025 ( modifica il 13 luglio 2025 | 23:23)

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