Home / Economia / Dazi Usa: export agroalimentare giù del 22%. Cia: «Persi 126 milioni in un solo mese»

Dazi Usa: export agroalimentare giù del 22%. Cia: «Persi 126 milioni in un solo mese»

//?#

Il Made in Italy agroalimentare perde terreno sotto la pressione dei dazi Usa: ad agosto le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono crollate del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, con una perdita di 126 milioni di euro in soli trenta giorni. Lo dice l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati diffusi oggi dall’Istat.

Per Cia, appare chiaro un trend negativo che va consolidandosi. Da aprile, infatti, le vendite oltreoceano sono in calo per il terzo mese consecutivo, dopo anni di crescita costante. Tra giugno e agosto le perdite superano già i 210 milioni di euro. Ma questo rallentamento – avverte l’Ufficio Studi di Cia – si riflette anche sull’andamento complessivo del 2025. 

Dazi Usa: export agroalimentare giù del 22%. Cia: «Persi 126 milioni in un solo mese»

Nei primi otto mesi, la crescita annua dell’export agroalimentare tricolore verso gli Usa si è di fatto azzerata, contro l’incremento del 19% registrato nello stesso periodo del 2024. In termini assoluti, questo vuol dire che, mentre tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale delle esportazioni era stato di 802 milioni di euro, nello stesso periodo del 2025 è stato solo di 1 milione di euro.

«I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari -ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano».

Dazi Usa: export agroalimentare giù del 22%. Cia: «Persi 126 milioni in un solo mese»

Allo stesso tempo, però, nell’osservatorio periodico sull’andamento del trasporto merci internazionale, la Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali ricorda che il primo semestre del 2025 ha segnato una ripresa del commercio estero italiano, registrando un aumento delle esportazioni dell’1,9% e delle importazioni del 3,9%. Questo andamento positivo si inserisce in un contesto macroeconomico mondiale in cui il PIL globale stimato per il 2025 è del +3,0%, mentre per l’Italia la crescita acquisita per l’anno è pari allo 0,5%. La bilancia commerciale italiana mantiene un saldo attivo di 24 miliardi di euro nel primo semestre 2025. 

«Il primo semestre 2025 segna una ripresa del commercio estero italiano, con export e import in crescita. Interessante l’effetto anticipazione causato dai dazi USA, che ha spinto l’export verso il Nord America all’8,5%. Le tensioni geopolitiche, dalle guerre in corso alla politica dei dazi dell’Amministrazione Trump, continuano a condizionare l’economia globale», sottolinea Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi. «Positiva, invece, la tregua in Medio Oriente, che favorisce la stabilizzazione della regione e migliora la sicurezza nel Mar Rosso, con un possibile ritorno del traffico marittimo su Suez, anche se la rotta del Capo di Buona Speranza è probabile non venga abbandonata: un nuovo mercato si è aperto, quello della costa occidentale dell’Africa».

Segno negativo per il Pil italiano, che  nel secondo trimestre del 2025 ha evidenziato una flessione dello 0,1% sul trimestre precedente. La crisi dell’industria continua anche nel 2025, con la produzione in calo nei primi tre mesi e segnali positivi solo ad aprile (+0,1%) e luglio (+0,9%). L’inflazione italiana è tornata stabilmente sui valori target previsti dalla Bce, collocandosi al di sotto del 2% a partire dalla fine del 2024. A livello globale, il commercio internazionale ha continuato ad espandersi nel primo semestre del 2025, sostenuto dalle importazioni Usa e dall’export dell’Unione Europea, cresciuto del 5% . L’Unione Europea, pur su valori bassi, mostra una crescita stimata del PIL di +1,2% per il 2025.

Chiedi agli esperti

16 ottobre 2025

16 ottobre 2025

Fonte Originale