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Dazi: un alibi per non scegliere, ma al Paese (e alle imprese) servono priorità, altro che aiuti

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È tempo di far tornare il dibattito su dazi e accordi con i piedi per terra. L’ansia informativa che sembra aver contagiato governi e amministrazioni rischia di farci perdere di vista alcuni punti fermi. Se qualcuno, segnatamente l’America di Trump, ha deciso che i dazi sono la soluzione ai suoi problemi e che per stabilirli bastino conferenze stampa confuse e a favore di telecamere, non per questo dobbiamo pensare che alle parole seguano fatti chiari e concreti. Il contrario. La strada intrapresa è di quelle che a incertezze aggiungono incertezze. Non va dimenticato che l’Uruguay round, convocato per il motivo opposto: tentare di abbattere le barriere tariffarie, iniziò nel 1986 e si concluse nel 1993 portando alla costituzione dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) nel 1995. Quasi dieci anni e con negoziatori di altro livello ma soprattutto senza che esigenze narrative, spettacolari, social e via dicendo, influissero sulle contrattazioni stesse. 

Conseguenze

A livello macro economico quindi chissà per quanti anni pagheremo le conseguenze di un mondo che vuole negoziare cose complesse in diretta televisiva. Piuttosto dobbiamo chiederci cosa fare a livello micro. E cioè di Paese e di imprese. Al Paese, al governo e alla politica spetta una volta per tutte decidere quale priorità dobbiamo avere. Disponiamo per esempio di due banche in cima alla classifica europea, ma più che parlare di risiko e quindi di potere non si è fatto in questi mesi. I dazi poi, sono stati l’occasione per riportare indietro il dibattito sulla perdita di competitività riducendolo alla necessità di sussidi, di compensazioni. Come se il tema fosse sostenere artificialmente le aziende e non aiutarle a cambiare in un quadro competitivo che volenti o nolenti sta modificandosi. La politica, governo e maggioranza, hanno potuto così rifugiarsi in queste settimane nel facile alibi che ha permesso di non scegliere tra agevolazioni in grado di rendere il sistema più competitivo e aiuti necessari solo a consolidare o sviluppare consenso.

4 agosto 2025

4 agosto 2025

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