ROMA- Le prossime ore saranno cruciali. Una delegazione capitanata dal commissario Ue per il Commercio, Maroš Šefcovic, si appresta a discutere il dossier dazi a Washington con un pacchetto di proposte. Una serie di incontri e colloqui necessari a saggiare la disponibilità dell’amministrazione Trump ad accettare un accordo commerciale prima del termine del 9 luglio, quando il governo statunitense introdurrà una tassa del 50% su buona parte dei prodotti in arrivo dai Paesi del Vecchio Continente.
Uno scenario di fronte al quale a Bruxelles non resterebbe che adottare un pacchetto di contromisure. Alla vigilia del negoziato affidato a Šefcovic e dei suoi omologhi americani il clima è di cauto ottimismo. La delegazione è partita per Washington con l’obiettivo di individuare una soluzione che sia reciprocamente vantaggiosa e che scongiuri l’introduzione di pesanti barriere commerciali, con tanto di escalation che farebbero male a tutti.
A confermarlo sono le parole dello stesso Šefcovic: «Ci stiamo concentrando assolutamente su un esito positivo. Abbiamo ricevuto le prime bozze delle proposte per l’eventuale accordo di principio su cui stiamo lavorando», ha spiegato poco prima di partire da Bruxelles, aggiungendo: «Posso solo dire che vogliamo ottenere il massimo possibile, qualcosa che sia equo per entrambe le parti».
Il mandato del Commissario Ue al Commercio è lavorare a un compromesso partendo dalla bozza inviata dagli Stati Uniti e considerata la base di lavoro per i negoziati commerciali in vista del 9 luglio. Il documento inviato da Washington è quello reso noto in occasione dell’ultimo Consiglio europeo dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, un testo che i negoziatori confidano di trasformare in accordo di principio per il raggiungimento di un primo compromesso sia sui dazi sia su altri temi strategici.
La tariffa universale del 10% sulle esportazioni verso gli Usa
Nessuno è disposto a sbilanciarsi, ma l’ambito all’interno del quale la diplomazia di Bruxelles è disposta a trattare contempla un accordo commerciale con una tariffa universale del 10% sulle esportazioni dei Paesi Ue verso gli Stati Uniti, un’intesa che avrebbe come contropartita l’impegno dell’amministrazione Trump ad abbassare le aliquote su settori strategici come la farmaceutica o beni e prodotti come l’alcol, i semiconduttori e gli aerei commerciali.
L’Ue starebbe inoltre puntando a ottenere da Washington una riduzione o l’azzeramento delle barriere tariffarie settoriali già in vigore (come i dazi del 25% su automobili e componenti auto, o del 50% su acciaio e alluminio). Tra le misure condivise in via preventiva da Šefcovic con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, così come con gli altri ministri degli Esteri degli Stati membri, figura la disponibilità di Bruxelles a predisporre a beneficio di Washington sia la semplificazione normativa europea sia la rimozione delle barriere interne al mercato europeo.
Il Canada ha deciso di revocare la digital tax
Intanto, il Canada ha deciso di revocare la digital tax che avrebbe dovuto colpire i giganti della tecnologia made in Usa. Trump aveva infatti interrotto i colloqui commerciali venerdì scorso in risposta alla tassa, minacciando nuovi dazi sui prodotti canadesi. La revoca delle ultime ore ha portato Washington a riaprire immediatamente i negoziati con Ottawa.
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30 giugno 2025
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