È prevista nella serata o nella notte europea la sentenza della Corte suprema americana sulla legalità di buona parte dei dazi decisi negli ultimi mesi da Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha fissato molte delle nuove tariffe doganali, incluse quelle al 15% su una larga parte delle importazioni dall’Unione europea, sulla base di una legge molto poco utilizzata che risale al 1977: l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), che conferisce al presidente stesso il potere di fissare dazi o altre misure di protezione dell’economia esautorando il Congresso.
La bilancia commerciale
Trump ha sostenuto che il deficit della bilancia commerciale americana è in sé un’emergenza tale da giustificare l’imposizione di dazi per decreto presidenziale. Ma il disavanzo commerciale su beni e servizi degli Stati Uniti va avanti ininterrotto da 49 anni e – al 3,1% del prodotto interno lordo nel 2024 – risulta quasi dimezzato rispetto ai suoi massimi del 2006. Potrebbe essere dunque difficile per gli avvocati della Casa Bianca sostenere davanti alla Corte suprema che esista davvero un’emergenza e dunque che siano legittimi i dazi decisi sottraendo i poteri in proposito al Congresso. Allo stesso tempo, tuttavia, una maggioranza dei giudizi sono nominati da Trump stesso o altri presidenti repubblicani e sono politicamente vicini alla Casa Bianca.
La sentenza
La sentenza è dunque difficile da prevedere, anche se a Wall Street c’è chi lo sta già facendo. Alcuni hedge fund si stanno facendo aiutare dalle banche d’affari – fra queste sicuramente Jefferies e Oppenheimer – nell’offrire un nuovo tipo di opzioni alle società che hanno già dovuto pagare sostanziali dazi doganali sulla base dello IEEPA. L’offerta dello hedge fund all’importatore è di versare subito fra il 20% e il 40% del dazio supplementare già pagato alle dogane statunitensi, in cambio del diritto a ottenere il pieno rimborso (al 100%) qualora la Corte suprema si pronunciasse oggi contro la Casa Bianca.
Le legittimità o meno
Se i giudici confermeranno la legittimità dei dazi, l’importatore avrà almeno ottenuto una quota di quanto in più ha dovuto versare per trasferire negli Stati Uniti un certo prodotto. Se invece cancelleranno i dazi basati sullo IEEPA e obbligheranno l’amministrazione a rimborsare le imprese, lo hedge fund che ha comprato quei diritti di rimborso potrà far valere questi ultimi e ottenere così un rendimento del 200% o superiore sul proprio investimento (ha versato per esempio 30 dollari a un’impresa per il diritto a riscuotere 100 dollari di dazi indebiti pagati da questa alle dogane americane).
I rimborso
Il mercato dei rimborsi doganali non avviene su mercati aperti; dunque, è difficile stimare il suo valore. Ma è già abbastanza presente che il grande studio legale Orrick, dai suoi uffici newyorkesi, ha pubblicato qualche istruzione per i propri clienti: stima che i rimborsi oggi trattino fra il 20% e il 40% del valore del dazio supplementare originariamente pagato. rim
Le scommesse
Nei mercati delle scommesse come Polymarket, probabilità di una sentenza della Corte suprema contro Trump è data al 60%. Resta tuttavia da vedere se sarà confermata. E se, in quel caso, davvero i giudici federali obbligheranno l’amministrazione a rimborsare alle imprese oltre 50 miliardi di dollari di dazi indebiti: per il bilancio federale, proprio ora che è bloccato dallo shutdown per l’impasse al Congresso sui tetti del debito, sarebbe un altro durissimo colpo.
LEGGI ANCHE


5 novembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
