
Daniele Cipriani, oggi 10 settembre, è appena arrivato a Spoleto. Come si sente? «Come al primo giorno di scuola. Devo fare sopralluoghi sugli spazi e ho le prime riunioni con i vari reparti». E’ il nuovo direttore artistico del Festival di Spoleto. Contratto di cinque anni. Ha 47 anni, è il più talentuoso imprenditore di danza, suo il format Les Etoiles, con le più grandi stelle del balletto che lasciano lo stupore negli occhi. Questa è la sua prima intervista. Dopo la scomparsa di Gian Carlo Menotti, nel 2007, la manifestazione ha avuto due cicli, quello con Giorgio Ferrara, che si è affidato alle vecchie glorie disconoscendo l’anima storica della manifestazione per la scoperta di giovani talenti; e quello di Monique Veaute, che ha fatto il copia e incolla dal RomaEuropa Festival da cui proviene. Ma il prestigio è rimasto immutato.
Cipriani, come sarà il suo Festival?
«Il tema del primo anno è Radici. Il punto di partenza è la grande storia di Spoleto, la struttura di Menotti aggiornata ai nostri giorni. Tornerà forte il rapporto con gli Stati Uniti. Avremo direttori d’orchestra molto importanti, e ringrazio Beatrice Rana, la celebre pianista che è mia consulente per la musica, mentre il regista Leo Muscato lo è per il teatro e l’opera».
La sua formazione di manager della danza sposterà lì il baricentro?
«Assolutamente no. Avremo compagnie di balletto americane, e meno spazio alla danza performativa, che non mi appartiene molto, e per me non è vera danza».
Perché?
«Perché sono spettacoli con uno o due artisti che, senza una vera e propria preparazione accademica, portano in scena la loro espressione».
E la prosa?
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Era un dandy meraviglioso, il fondatore del festival. Lo conobbe?
«Sì, nel 2001, all’epoca in cui collaboravo col critico Alberto Testa alle maratone di danza, che erano il simbolo di Spoleto e torneranno. Ma l’ho incontrato, non posso dirlo di averlo conosciuto bene. La cosa curiosa è che io prendo le redini di Spoleto a 47 anni, la stessa età che aveva Menotti quando fondò il Festival».
Come è entrata la danza nella sua vita?
«Per caso. D’estate con i miei tre fratelli e i miei genitori, papà operaio in un’azienda vinicola e mamma casalinga, andavamo in vacanza ad Anzio. Affacciandomi alla finestra (avevo 8 anni) vedevo davanti ai miei occhi uno stage di balletto. Rimasi folgorato. Mi iscrissi all’Accademia nazionale di danza, più tardi smisi di ballare per dedicarmi all’attività di manager. Volevo conoscere sul mio corpo quello che avrei chiesto ai ballerini».
Ha scoperto talenti?
«Sergio Bernal lo portai a 19 anni in Italia, oppure Daniil Simkin che oggi è una stella».
La danza in Italia: tanto pubblico, nessuna riconoscibilità sociale.
«Abbiamo due grandi compagnie classiche, alla Scala e, da qualche anno, all’Opera di Roma. Il problema è la danza contemporanea, non vedo nascita di nuovi coreografi, come avvenne negli anni ’80 e ‘90».
Il tema Radici richiamerà il passato menottiano di talent scout?
«Sì, vogliamo riavvicinare i giovani anche con momenti formativi per le tre settimane della rassegna: per la musica ci saranno artisti pop legati al mondo classico, e poi un altro progetto, con grandi solisti accanto a giovani loro allievi promettenti, un po’ come fa Martha Argerich; per la danza attraverso un bando internazionale avremo giovani che poi avranno la possibilità di esibirsi a Spoleto».
Altre novità?
«Una sezione di arti visive e una di letteratura, con l’arrivo di premi Nobel».
E’ vero che lei è stato in classe con Giorgia Meloni?
«So che gira questa voce, è falsa, non foss’altro perché io ho frequentato l’Accademia di danza e non mi risulta che Giorgia Meloni sia una famosa ballerina».
La sua nomina è stata inattesa?
«Era nell’aria, ma finché non l’ho vista nero su bianco non ci credevo».
Farà avanti e indietro tra Roma e Spoleto?
«Sì. Ho vissuto ad Ariccia, a 6 anni ci trasferimmo ai Castelli. Vivo a Castel Gandolfo, accanto alla residenza del Papa e ho uno studio a Roma».
Stavamo dimenticando le date.
«Si comincia il 26 giugno 2026, che ha anche un bel suono, e finiamo il 12 luglio».
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 16:54)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 16:54)
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