
Dal 30 ottobre al 6 novembre torna a Milano la dodicesima edizione di «Agenda Brasil – Festival Internazionale di Cinema Brasiliano». Le proiezioni, che occuperanno gli spazi dell’Anteo Palazzo del Cinema, saranno in tutto 14, quasi tutte in anteprima, in lingua originale con sottotitoli. Tra le tematiche affrontate una riflessione particolare è dedicata alla lotta per la sopravvivenza, al pregiudizio, alle disuguaglianze sociali e di genere e ala questione ambientale. «Ogni anno portiamo in Italia opere che esulano dallo stereotipo sul Brasile, così da offrire agli spettatori la possibilità di una lettura più ampia della complessa realtà di un luogo tanto affascinante», ha spiegato Regina Nadaes Marques, direttrice dell’Associazione Vagaluna, responsabile dell’evento.
Come Corriere Animalia, ci siamo concentrati sulle pellicole che riguardano i temi ambientali, dalla catastrofe del fiume Doce alle inondazioni in Amazzonia, per richiamare l‘attenzione sulle ferite ecologiche del Paese e sulle sfide che richiamano l’intera umanità a impegnarsi per la sopravvivenza di un Pianeta in crisi. «I soggetti di queste opere sono, in fondo, atemporali e globali, ma hanno uno sguardo profondamente brasiliano e assolutamente distintivo. A volte la realtà si inserisce persino nella finzione. Ossia, è il Brasile presente. Sempre. Con i suoi problemi ma anche con la sua bellezza», spiega il critico Marco Palazzini, membro dell’organizzazione. Due giurie specializzate decreteranno i migliori film in gara, con anche il supporto del pubblico in sala.
Tra i tanti film che verranno proiettati, vogliamo quindi richiamare l’attenzione su:
– “Saudades do Rio Doce” di Claudia Neubern: un viaggio nel cuore del disastro di Mariana, nel Minas Gerais, dove il crollo di una diga di scarti minerari nel 2015 ha avvelenato il fiume Doce e sconvolto centinaia di vite (venerdì 31 ottobre, alle 19.30). Il documentario ripercorre questa storia, dando voce alle comunità travolte che cercano di farsi ascoltare e rivelnao, con coraggio, le cicatrici di un disastro che ha segnato per sempre il loro destino e quello del Paese.
– “Enquanto o céu não me espera” di Christiane Garcia: un racconto intimo e potente sulla lotta di un contadino amazzonico contro gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Quando una piena senza precedenti minaccia di sommergere ogni cosa, il protagonista dovrà affrontare la scelta più difficile: restare e resistere o abbandonare per sempre la propria casa.
– “Filhos do mangue” di Eliane Caffé. In questa storia, un uomo aggressivo appare ferito e senza memoria in una comunità fluviale, che lo accusa di furto e cerca, invano, di fargli ricordare il passato per avere indietro il denaro. In un processo popolare viene alla luce un intreccio che coinvolge
violenza domestica e di genere, tratta di esseri umani e appropriazione indebita di fondi pubblici. Condannato all’isolamento, l’uomo cerca un nuovo senso per la sua vita.
19 ottobre 2025 ( modifica il 19 ottobre 2025 | 19:18)
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