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Da Thuram a Vlahovic e Mancini: quando i «like» sui social scatenano polemiche e tensioni

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Il like è diventato più importante del post. La generazione Z sa di cosa stiamo parlando ma poi sono i millenial, che in teoria dovrebbero avere un approccio più cauto ai social, a rendere pubblici i loro gradimenti fino a introdurre una sottocategoria, quella dei like tattici. Benvenuti su Instagram, una sorta di battaglia navale che va assai di moda nel calcio: rappresenta per i giocatori il modo più semplice (ma incisivo) per esprimere un dissenso diretto o trasversale oppure un consenso formale a un post che di per sé fa già tanto rumore. Sintesi. I calciatori parlano poco con i media, misurano pensieri e parole nel nome di poche (e vetuste) regole imposte dai club, si smarcano sui social dove un solo cenno, un clic può diventare deflagrante. Cuoricino rosso, un attimo per cliccarlo: non è un love ma un siluro contro la nave, colpita e affondata. 

Juve, il caso Vlahovic

Vlahovic, stufo di essere «maltrattato» dalla Juventus si è messo di traverso: ha uno stipendio altissimo, rifiuta offerte possibili e aspetta il prossimo anno quando andrà via a scadenza. Cosa fa? La Juve perde col Real Madrid e cede agli spagnoli i quarti di finale del Mondiale per club, Dusan guarda dalla panchina e appena può schiaccia un clic sul post di Bellingham che esalta la vittoria e il passaggio del turno. Clic,  e apriti cielo.

Inter, volano gli stracci fra Lautaro e Calhanoglu

Più forte ancora, l’effetto Calhanoglu che replica a Lautaro e solleva il coperchio di una pentola bollentissima in casa Inter. Sul suo post contro il capitano (il toro senza fare il suo nome dopo la sconfitta con il City aveva invitato chi “non vuole lottare con l’Inter ad andar via”) in cui chiede rispetto e indica la via giusta per un leader che non è la «caccia ai colpevoli», si precipitano Thuram, Arnautovic e la moglie di Simone Inzaghi, Gaia Lucariello. Tre like, tre tattiche, squarciato il velo nerazzurro: si spacca la ThuLa, lo spogliatoio dell’Inter forse mostra al mondo perché in una stagione in cui era in corsa su cinque fronti finisce con zero titoli, svelato a questo punto il malumore (sopito finché i risultati incoraggiavano) che ha portato all’addio di Inzaghi che è andato a far fortuna con gli arabi. 

Spalletti contro Acerbi e il like di Mancini

Quanta polvere sotto il tappeto. Chivu chiede un confronto con la squadra, il presidente Marotta apre le porte ai dissidenti: «Chi vuole andare non sarà costretto a star qui». Il like è uno strumento, può diventare una dichiarazione di guerra. No, non siamo in un mondo virtuale, piuttosto nella piazza deputata al bucato dei panni sporchi: più reale di così! Quando Acerbi decise di non rispondere alla convocazione della Nazionale, facendo imbufalire Spalletti e la Federazione, lo comunicò (anche) sui social. Un post, due like: Mancini e Scamacca, il primo col dente avvelenato, un Europeo vinto e poi fuga in Arabia e ritorno, il secondo praticamente ignorato dal ct toscano. 

Risultato: Spalletti esonerato dopo la sconfitta con la Norvegia. La Roma prende cinque gol dalla Fiorentina, stagione 2024-25, è il trionfo sui social di Kean e di Bove, entrambi in gol. Dybala si sente maltrattato da Juric, all’epoca allenatore dei giallorossi poi esonerato, non resiste e schiaccia il cuore rosso. Like tattico, anche questo. Anni fa finì nella bufera Donnarumma: ultima stagione al Milan, e sempre per un’uscita virtuale di Calhanoglu che lasciava per andare all’Inter. In estate anche SuperGigio andò via, direzione Psg. Like d’addio.

3 luglio 2025 ( modifica il 3 luglio 2025 | 07:17)

3 luglio 2025 ( modifica il 3 luglio 2025 | 07:17)

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