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Costa Smeralda, così il Qatar ha triplicato i ricavi. E New York si avvicina (con 4 voli diretti)

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Dal 2012, quando il fondo sovrano del Qatar ha rilevato gli asset della Costa Smeralda da Colony Capital, la destinazione più esclusiva della Sardegna ha vissuto una trasformazione senza precedenti. «In 10 anni abbiamo più che raddoppiato il fatturato e triplicato l’ebitda», afferma Mario Ferraro, ceo di Smeralda Holding, la società controllata da Qatar Investment Authority (QIA) che ha chiuso il 2024 con 168,1 milioni di euro di ricavi. Un risultato straordinario per un investimento che all’epoca presentava sfide importanti.

 «Quando QIA ha comprato nel 2012 i vari asset – 3.000 ettari di terreno, la marina, i 4 hotel, ristoranti e residenziale – sotto la leadership dell’azionista abbiamo lavorato su target e riposizionamento della destinazione. E subito individuato i problemi: una destinazione da rendere attrattiva per le nuove generazioni di tutto il mondo e da far vivere anche fuori stagione», spiega Ferraro. «Dieci anni fa alcuni hotel aprivano 4,5 mesi all’anno, altri invece 3 mesi all’anno».

Hotel Pitrizza

La strategia di rilancio si è concentrata su due obiettivi: allungare la stagione e renderla più attrattiva per i nuovi consumatori. «Abbiamo, con una grande attenzione alla sostenibilità, riqualificato il portafoglio degli alberghi introducendo componenti wellness con spa brandizzate, percorsi naturalistici, eventi sportivi, per attirare una clientela attenti alla salute, creando una offerta lifestyle per i giovani e con ristoranti brandizzati», racconta. Il portafoglio alberghiero è stato differenziato: il Romazzino affidato a Belmond, il Pitrizza diventerà Cheval Blanc con LVMH, il Cala di Volpe è sotto Luxury Marriott. Il gruppo ha aumentato e differenziato l’offerta gastronomica, con nuovi ristoranti anche a marchio internazionali.

I risultati sono evidenti. «Oggi il Cervo resta aperto 8 mesi, gli altri due 5,5 mesi e il Cala di Volpe 7 mesi», sottolinea Ferraro. «Nel 2016 a giugno e settembre i nostri hotel avevano un’occupazione del 50%, oggi supera l’80%. A maggio e ottobre, una volta mesi di chiusura, superiamo il 60%». Per sostenere l’allungamento della stagione, Smeralda Holding ha creato un ricco calendario di eventi che coinvolge il territorio, con il premio letterario Costa Smeralda, il Wine & Food Festival, il Longevity Festival, le settimane della musica classica a settembre, le regate di vela, il rally della Sardegna e presto un evento di Triathlon a ottobre. «Da quest’anno inoltre il Cervo resterà aperto tutto l’anno. E il 27 dicembre ci sarà un concerto con Enrico Ruggeri», anticipa.

L’obiettivo è ambizioso: «Entro il 2030 puntiamo ad aumentare ricavi ed ebitda di un altro 30%», dichiara Ferraro. I nuovi progetti includono l’apertura della Langosteria a Porto Cervo nel 2026 e un hotel lifestyle da 30 camere nel 2028.

cala di volpe costa smeralda

La chiave è la globalizzazione della clientela, facilitata da nuove rotte aeree. «Abbiamo una forte componente di americani, ma anche una forte base di clienti Ue: inglesi, francesi, tedeschi, e una base molto leale di clientela italiana», spiega Ferraro. E le infrastrutture stanno finalmente seguendo. «Con l’incremento dei flussi turistici sono aumentati i vettori che volano su Olbia. Da due anni abbiamo due voli diretti da Dubai», racconta. Anticipando che Delta Airlines inaugurerà quattro voli settimanali diretti da New York a Olbia dal maggio 2026. Un segnale di ulteriore crescita: «Vedo un nuovo sviluppo di rotte intercontinentali che non c’era mai stato, soprattutto dal Medio Oriente, che non c’rea mai stato», dice Ferraro con ottimismo.

La destinazione sta cambiando anche demograficamente: «Il nostro cliente ha un’età media di 45 anni, quindi millennial, e negli ultimi 2 o 3 anni abbiamo avuto anche una crescita della gen Z. C’è un mix molto sano generazionale», osserva il manager. «Abbiamo investito tantissimo nell’offerta per le famiglie: la Sport Academy, la Juventus Academy, insegniamo a giocare a tennis».

Hotel pitrizza costa smeralda

Per Ferraro, il segreto della Costa Smeralda è nella sua dimensione esclusiva: «Tutti i terreni lungo la costa sono di nostra proprietà. Vogliamo mantenere questa dimensione esclusiva». Una visione che l’azionista qatariota condivide pienamente: «L’azionista sostiene il piano di sviluppo e lo considera un investimento di lungo termine, al quale peraltro è molto affezionato, così come alle comunità e al territorio», racconta il manager.

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20 novembre 2025 ( modifica il 20 novembre 2025 | 17:50)

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