Non ha voluto, o potuto, confermare che i siti siano stati cancellati dalla faccia della Terra – «obliterated», come ha detto il presidente Donald Trump.
Ma Dan Caine, il capo degli Stati maggiori riuniti, ha tenuto a precisare in una conferenza stampa affollatissima – e tutt’altro che serena – quanto il raid di domenica mattina, che ha portato gli Stati Uniti a bombardare per la prima volta l’Iran, sia stato efficace: «Tutte le bombe che abbiamo sparato», ha detto, «sono andate dove dovevano».
Caine aveva al suo fianco il capo del Pentagono, Pete Hegseth. È stato lui ad attaccare i media – e in special modo la Cnn e il New York Times – colpevoli di aver rilanciato una prima analisi dell’intelligence Usa secondo cui l’attacco americano avrebbe rallentato («di settimane, o di mesi»), ma non cancellato, il programma nucleare iraniano.
A Caine è spettato il compito di illustrare i dettagli di una operazione enormemente complessa: il punto di arrivo di una pianificazione durata «15 anni».
LA GUERRA TRA ISRAELE E IRAN, IN DIRETTA
«Nel 2009, un ufficiale della Defence Threat Reduction Agency è stato portato in un caveau in una località riservata per essere informato, per motivi di sicurezza, su qualcosa che stava accadendo in Iran». Quello che è seguito è stato un lunghissimo periodo di preparazione segreta: «Chi sapeva non poteva parlarne con le mogli, con i familiari, con nessuno», ha detto il generale.
Caine ha illustrato il livello di conoscenza che nell’esercito americano c’era del sito di Fordow, il cuore del programma nucleare iraniano: un sito di arricchimento che custodiva le proprie centrifughe tra i 90 e i 100 metri sotto terra, nel cuore di una montagna. «Non crei un sito del genere se hai un programma pacifico», ha detto Caine. Prima di spiegare come le armi utilizzate negli attacchi – le GBU 57, bombe da oltre 13 tonnellate in grado di penetrare in strati di cemento per decine di metri prima di esplodere – fossero state «progettate, pianificate e lanciate» per raggiungere il loro obiettivo. «Una bomba – ha aggiunto – ha tre effetti che causano danni: l’onda d’urto, la frammentazione e la sovrapressione. In questo caso la maggior parte dei danni è nata da un mix».
Secondo Caine, su Fordow sono state sganciate sei bombe «bunker buster» per ciascuna delle bocche di ventilazione: e tutte «sono andate esattamente dove dovevano andare».
«L’Iran, consapevole dell’attacco imminente, ha cercato di coprire i condotti di ventilazione con calcestruzzo. Non condividerò le dimensioni esatte del cappuccio di cemento, ma dovete sapere che conosciamo quali fossero».
Il generale ha quindi mostrato ai giornalisti un video di una delle bombe in azione.
Caine ha descritto l’operazione, denominata Midnight Hammer, come «il culmine di 15 anni di lavoro straordinario». E rispondendo a una domanda su possibili pressioni ricevute per fornire una valutazione eccessivamente positiva dell’attacco, ha negato con fermezza: «No, non ne ho ricevute e no, non lo farei».

26 giugno 2025 ( modifica il 26 giugno 2025 | 16:06)
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