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Cosa fare se il gatto ha paura di andare dal veterinario? Ecco come metterlo a suo agio

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La visita veterinaria rappresenta uno degli appuntamenti più importanti nelle attività di cura e di prevenzione dei nostri animali domestici. Ma è spesso anche uno di quelli più temuti dal gatto. Quali possono essere gli accorgimenti per rendere questo indispensabile momento più facile per tutti? Ne parliamo con Elena Angeli, psicologa psicoterapeuta, consulente della relazione felina (su Instagram @lapsicologadeigatti)  che ci spiega come un momento di manipolazione da parte di un estraneo, in un luogo estraneo, intriso di odori diversi, abbinato spesso anche a sensazioni di dolore possa trasformarsi in una situazione difficile da affrontare.

La preparazione 

Già il trasportino, non particolarmente amato dai nostri mici, viene visto come il primo segnale d’allarme e di allontanamento dal proprio habitat e questo, data la natura territoriale e stanziale dei felini, provoca loro un primo stato di stress. Ecco perché, circa mezz’ora prima della partenza, può essere utile spruzzare, proprio all’interno del trasportino, feromoni sintetici.

Da casa all’ambulatorio

Durante il tragitto il livello di ansia certamente aumenta fino a diventare quasi insostenibile una volta arrivati in sala d’aspetto, in mezzo ad altri gatti, cani, umani e rumori. Ecco perché è importante fissare un appuntamento in modo da non dovere per forza incrociare altri animali e soprattutto non sostare troppo a lungo nel luogo «incriminato».

La sala d’attesa 

Quando è possibile, è più indicato scegliere una clinica veterinaria che preveda diverse sale d’attesa a seconda della specie animale. Importante anche evitare di appoggiare il trasportino per terra, ma tenerlo sulle ginocchia, per garantire al gatto una postazione rialzata che lo faccia sentire meno vulnerabile. Alcuni studi medici sono dotati di ripiani appositi dove inserire il trasportino fino all’arrivo del proprio turno.

Lo studio del veterinario 

Alcuni gatti amano essere tenuti coperti, prediligendo i trasportini chiusi, dove si sentono più al sicuro oppure altri invece preferiscono l’opposto ovvero essere messi in trasportini aperti in modo da poter avere una buona visuale di quello che accade all’esterno. Ogni gatto è diverso e occorre dunque mettersi sempre all’ascolto dell’individuo che abbiamo davanti.

Il rientro a casa 

Una volta a casa diamogli tempo di ritrovare la sua tranquillità nel suo spazio preferito e osserviamone eventuali comportamenti animali.
Puliamo il trasportino e in caso di presenza di un altro simile. Non dimentichiamo che il gatto che rientra dopo anche una breve degenza potrebbe non essere riconosciuto dal compagno, poiché ricoperto di tanti nuovi odori di animali, magari di medicazioni che lo renderà irriconoscibile all’altro dal punto di vista olfattivo, causando magari un’accoglienza aggressiva.
Fondamentale spruzzare feromoni, pulire il pavimento con acqua calda e alcol per eliminare le marcature conseguenti al periodo di degenza, accarezzare il gatto restato a casa e quello rientrato in modo da mescolare nuovamente i loro odori e armarsi di pazienza. In caso lo stato di distacco persistesse meglio consultare un esperto del comportamento felino.

10 luglio 2025

10 luglio 2025

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