
Stavolta non ci saranno rientri last-minute, giocatori con solo uno o al massimo due allenamenti nelle gambe prima di scendere in campo. Olivera è rimasto a Castel Volturno, Anguissa è rientrato con la consapevolezza di dover fare i play-off con il suo Camerun per prendersi il Mondiale. Ieri pomeriggio Conte ha potuto lavorare con tutti: gli italiani Meret, Di Lorenzo e Spinazzola, poi De Bruyne ed Elmas reduci dagli impegni con Belgio e Macedonia del Nord. Mancano all’appello soltanto gli infortunati Rrahmani, Contini, Lobotka e Lukaku.
A Torino Conte collezionerà la sua panchina numero 50 al Napoli, ha ritrovato il gruppo e guida i suoi ragazzi contro i granata per mantenere la testa della classifica. Una sfida complessa perché ripartire dopo la sosta ha sempre delle insidie, dei punti interrogativi sul percorso e sulla condizione. Ci sarà qualche altro allenamento per verificare le condizioni di Buongiorno e Politano, è probabile che Conte opti per un reinserimento graduale di questi due calciatori.
Matteo insieme a McTominay forma il tandem degli “stakanovisti”, sono gli unici due calciatori che hanno iniziato nella formazione titolare le otto gare ufficiali tra campionato e Champions League, senza mai partire dalla panchina. Politano è recuperato, sarà convocato per la gara di Torino ma è probabile che sia un’arma a gara in corso, con Neres prima soluzione a destra, Spinazzola ed Elmas le altre variabili.
Torino-Napoli è il primo atto di un tour de force, c’è da gestire le forze considerando anche la trasferta di Eindhoven e il big-match contro l’Inter. Marianucci non è in lista per la Champions, considerando che Rrahmani non sarà a disposizione sia per Torino che per Eindhoven.
Conte potrebbe gestire Beukema come avvenne per le sfide contro Milan e Sporting Lisbona, lanciando Marianucci in campo a Torino. Juan Jesus a Radio Crc anche ha raccontato il valore del difensore reduce da due gare in Nazionale Under 21: «È bravo, viene dall’Empoli ed ha fatto un bel campionato. È un ragazzo sicuro, tecnicamente molto forte: sembra più grande dell’età che ha. Mi auguro che faccia una buona carriera, perché è un bravo ragazzo e si impegna tantissimo. In allenamento fa sempre bene e si è fatto trovare pronto in una partita importante come quella contro il Milan: la gente parla di errore, ma solo chi gioca può capire determinate dinamiche. Secondo me è un ragazzo che farà tanta strada».
Juan Jesus è un leader dello spogliatoio, Conte l’ha definito intramontabile e il difensore brasiliano può consentire all’allenatore anche di gestire il rientro di Buongiorno. Ha superato il record delle 100 presenze in maglia azzurra, un dato che ha commentato così: «A Napoli ho raggiunto l’apice della mia carriera, perché ho trovato una società che mi ha dato fiducia e una serenità in generale. L’età per me è un numero, in allenamento sono sempre quello che spinge di più perché devo dare l’esempio. Voglio continuare a giocare, ho 34 anni ma non mi pesa: continuerò a dare sempre di più».
Il film sul quarto scudetto può fare da promemoria sullo status di Juan Jesus nello spogliatoio oltre che le sue prestazioni in campo in continua crescita.
Intanto c’è la missione Torino, una gara che ha sempre avuto un significato nelle stagioni del Napoli. Con Spalletti nel 2023 il punto più alto con il poker inflitto al Toro, due anni fa Conte da spettatore iniziava a disegnare la rinascita dopo il disastro, nella scorsa stagione l’ultima poesia di Kvara: l’assist a bomber McTominay. Conte annusa il peso della sfida e vuole che il suo Napoli non sbagli.
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16 ottobre 2025 ( modifica il 16 ottobre 2025 | 12:00)
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