
Un uomo di 64 anni, di Ancona, è sopravvissuto per due giorni in casa con una freccia conficcata in testa, sparata da una balestra di sua proprietà, prima di essere trasportato in ospedale (vigile e cosciente) ed essere operato. Ma come si può sopravvivere con una freccia nel cervello? Lo abbiamo chiesto a Marco Locatelli, professore associato in Neurochirugia all’Università degli studi di Milano e direttore dell’Unità di Neurochirurgia alla Fondazione IRCCS Ca’ Granda-Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Casi in cui è possibile sopravvivere
«Innanzitutto è questione di fortuna – premette il professor Locatelli, che ha operato un uomo colpito da un proiettile in testa (aveva attraversato il lobo temporale ndr) e oggi ha una vita normale – . È possibile sopravvivere se non sono colpite zone del cervello particolarmente nobili, funzionalmente importanti, soprattutto strutture vascolari, o anche nervi o il tronco dell’encefalo».
Danni
I danni dipendono da quanta parte del cervello viene attraversata e in che zona poiché, come spiega il il neurochirurgo: «Il cervello è diviso in aree funzionali, con compiti specifici, che servono per esempio per il movimento, per parlare, vedere. Alcune zone le definiamo “mute”, ovvero sono meno rappresentate a livello di funzionamento (anche se in realtà delle funzioni ce l’hanno, e alcune le conosciamo), il che spiega perché si possono fare interventi chirurgici in alcune zone del cervello e in altre no, oppure si debbano effettuare col paziente sveglio».
Cateteri
Spiega ancora il professor Locatelli: «Quando mettiamo un piccolo catetere per drenare il liquido nella testa, passiamo attraverso il cervello, come se fosse una piccola freccia, posizionando il cateterino in aree che sappiamo essere più sicure».
Il caso di Phineas Gage: un evento “miracoloso”
In letteratura si ricorda il caso di Phineas Gage, un operaio americano passato alla storia per un misterioso evento medico che lo aveva visto protagonista nel 1848: mentre stava armeggiando con un punteruolo lungo un metro per pressare dentro una roccia della polvere da sparo, si verificò accidentalmente un’esplosione e l’arnese si trasformò in una lancia che gli bucò la guancia sinistra e uscì fuori dalla parte superiore della testa. Miracolosamente, l’uomo sopravvisse all’incidente che gli distrusse gran parte del lobo frontale sinistro, ma cambiò personalità, trasformandosi da affabile 25enne in una persona intrattabile, preda di alti e bassi dell’umore, irriverente e blasfema.
Diversi scienziati hanno studiato il caso negli anni e, nel 2012, un gruppo di studiosi ha realizzato per la prima volta una simulazione dell’incidente. In base ai risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Plos One, l’inforturnio aveva provocato una significativa perdita di materia bianca che connetteva la regione frontale sinistra e il resto del cervello di Gage. Le connessioni perse si trovavano fra la corteccia frontale sinistra, temporale sinistra, frontale destra e la struttura limbica sinistra del cervello, e questo aveva avuto effetti sulle sue capacità e sulle sue funzioni emozionali.
5 agosto 2025
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