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Come si combatte l’ansia da autonomia se si guida un’auto elettrica? Studiando i percorsi e pianificando le ricariche da una parte, imparando a guidare in modo efficiente dall’altra. Ma quanto possono cambiare le cose facendo un po’ di attenzione quando ci si mette al volante? Tanto. Lo abbiamo scoperto partecipando alla Cupra Tavascan Challenge, gara di efficienza organizzata a Madrid. Partiamo dalla formula della competizione. L’obiettivo è completare un anello di 125 km intorno alla capitale iberica in un tempo massimo di 2 ore e 10 minuti consumando il meno possibile. Gli unici vincoli: seguire alla lettera il roadbook cartaceo consegnato alla partenza (nessun aiuto da navigatori e GPS), alternarsi alla guida cambiando driver a metà percorso, percorrere due tratti autostradali a una velocità minima imposta di 96 km e, naturalmente, rispettare il codice della strada.
La protagonista della sfida
Gli equipaggi prendono parte a questa insolita corsa di regolarità a bordo di Cupra Tavascan tutte identiche tra loro. Si tratta di esemplari in versione Endurance, con batteria da 77 kWh e motore elettrico da 286 cavalli. Le auto hanno cerchi da 21 pollici e gli stessi identici pneumatici, per garantire la maggiore parità possibile di prestazioni. Il Suv-Coupé spagnolo ha un consumo medio omologato di 16,1 kWh/100 km. Un dato di partenza da tenere presente e che sarà una significativa pietra di paragone una volta giunti al traguardo.
Come si guida per consumare meno
Nel briefing prima della partenza i tecnici Cupra si prodigano in consigli su come contenere al massimo i consumi. Il buon senso la fa da padrone: accelerare con un filo di gas, mantenere un ritmo il più fluido possibile, regolare i livelli della frenata rigenerativa in base al tratto percorso, non esagerare con la velocità di crociera (la media all’arrivo deve essere di almeno 56,8 km/h) e impostare il programma di guida su Range, per preservare al massimo la carica della batteria. Per ridurre evitare sprechi di energia si decide di viaggiare con il clima staccato e l’infotainment spento. Se farà freddo terremo le giacche, se farà caldo apriremo i finestrini, ma solo in città, dove andando a velocità ridotta non si rovinerà la penetrazione aerodinamica. Sono piccole accortezze, ma l’atmosfera alla partenza è a dir poco competitiva.
Il risultato
Si parte come se fossimo allo start di una prova speciale di un rally, con tanto di commissari di percorso e semaforo che scagliona le vetture, e ci si avvia sul percorso con un occhio costante ai consumi totali e istantanei, al cronometro, alla velocità media, al roadbook. Sbagliare strada potrebbe essere fatale. Si gioca sul filo dei secondi per evitare di arrivare al traguardo oltre tempo massimo, si accelera con estrema cautela e si cerca di sfruttare la scia delle vetture che precedono per godere di ogni piccolo vantaggio. Trovarsi dietro a un camion è una manna dal cielo. Giungiamo al traguardo più stanchi di quanto si possa immaginare. Alla fine i commissari di gara ci assegnano un consumo medio di 15,4 kWh/100 km. Premesso che guidare in questo modo non è praticabile quando si possiede un’auto elettrica, la manifestazione ha permesso di capire quanto possono influire certi atteggiamenti sui consumi.
17 febbraio 2025 (modifica il 17 febbraio 2025 | 14:32)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
17 febbraio 2025 (modifica il 17 febbraio 2025 | 14:32)
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