«Il tasso di occupazione delle persone tra i 55 e i 64 anni in Italia è tra i più bassi dei Paesi dell’area Ocse. Quindi dovremmo considerare il fatto che, se aumenta l’aspettativa di vita, devono aumentare anche gli anni di lavoro», sottolinea Brambilla. «Bisogna prevedere dei contratti che tengano conto dell’età e cercare di favorire un invecchiamento attivo che è fondamentale per la tenuta dei sistemi pensionistici». A dirlo è il professor Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che ha risposto alle domande dei nostri abbonati, intervenendo in diretta video alle «Conversazioni del Corriere», condotto da Maria Serena Natale (clicca qui per rivedere la conversazione).
Quali sono gli attuali canali per andare in pensione?
Il presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali spiega che i canali ormai sono due per tutti: la pensione di vecchiaia e quella anticipata. I requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2026 sono 67 anni di età e 20 di contributi. Quello per la pensione anticipata è 42 anni e 11 mesi di contributi. Dal 2027 saranno necessari 67 anni e un mese. Nel 2028 serviranno 67 anni e tre mesi di età. «E nel 2029 aggiungeremo un altro mese o due», prosegue Brambilla.
Si può ancora andare in pensione con Opzione donna e Ape sociale?
«Per usufruire dell’uscita anticipata con Opzione donna bisognava aver maturato i requisiti nel 2024 perché ora non è più prorogata», ricorda il professor Brambilla. Per quel che riguarda l’Ape sociale, «tutte le persone che hanno un grado di invalidità o inabilità del 74% o superiore possono accedere all’anticipo pensionistico. Ma nel 2026 occorreranno 63 anni e 5 mesi di lavoro e 30 anni di contributi», aggiunge.
Meglio Tfr in azienda o fondo pensione?
«Conviene metterlo nel fondo pensione, perché nella maggior parte dei periodi si ha la possibilità di avere un rendimento migliore – risponde Brambilla – . In azienda la redditività è pari al 75% dell’inflazione più un punto e mezzo, quindi quest’anno sarà 2,4%. In un fondo pensione mediamente si supera il 3-3,5%. Ma il vero vantaggio è la tassazione. La tassazione del Tfr in azienda può arrivare al 35-38%, se si ha una media delle aliquote piuttosto alta. Mentre quella del fondo pensione va da un massimo del 15% a un minimo del 9%».
LEGGI ANCHE
20 novembre 2025 ( modifica il 20 novembre 2025 | 08:33)
© RIPRODUZIONE RISERVATA



