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Oggi ci si interroga sulla bolla tech. C’è o non c’é? Dodici mesi fa i gestori si muovevano con il freno a mano tirato. Inflazione, dazi, tensioni geopolitiche e timori di recessione spingevano verso portafogli prudenti, dominati da obbligazioni e asset difensivi. Oggi lo scenario è cambiato. Non perché i rischi siano scomparsi: il principale, segnalato da una larga maggioranza (66%), è quello legato appunto all’eventuale scoppio della bolla sui titoli della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Ma l’economia globale ha dimostrato, fin qui, una capacità di tenuta superiore alle attese. Non a caso alla domanda se sarà il 2026 l’anno




