
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – Che tipo di accordo sull’arma atomica è stato raggiunto tra Gran Bretagna e Francia?
Keir Starmer e Emmanuel Macron hanno firmato la Dichiarazione di Northwood (dal nome della base militare inglese dove si sono incontrati), in base alla quale per la prima volta i due Paesi si impegnano a coordinare le loro forze nucleari, anche per rispondere a «minacce estreme» contro l’intera Europa.
Cosa vuol dire in concreto?
L’accordo implica che Londra e Parigi estendono il loro ombrello nucleare all’intero Continente: un attacco atomico contro un Paese europeo scatenerebbe una uguale reazione da parte di francesi e britannici.
Il deterrente nucleare è stato messo in comune?
No, i due arsenali atomici restano indipendenti (la force de frappe francese non è neppure integrata nella Nato, a differenza del deterrente britannico): ma i due Paesi metteranno in piedi delle procedure, a partire da un «gruppo di supervisione nucleare», per coordinare un potenziale contrattacco atomico congiunto.
Come sono costituiti i due rispettivi arsenali nucleari?
La Francia possiede 290 testate atomiche, la Gran Bretagna 225. Il deterrente nucleare di Parigi è affidato a missili lanciati dall’aria e dal mare, mentre quello di Londra è schierato sui sottomarini Trident, almeno uno dei quali è sempre in navigazione su una rotta segreta e con ordini predisposti: questo vuol dire che se anche la Gran Bretagna venisse distrutta da un bombardamento nucleare, il colpo di risposta partirebbe comunque dalle profondità del mare.
Il patto franco-britannico accresce il rischio di escalation nucleare in Europa?
Al contrario, l’introduzione di un concetto di deterrenza continentale fa sì che eventuali potenze ostili, come la Russia, ci penserebbero due volte prima di impiegare l’arma atomica in Europa, sia pure in forma tattica e limitata.
11 luglio 2025
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