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Come faceva Leonardo a creare stupendi dipinti e futuristiche macchine volanti?

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Riuscire a spiegare in quali aree del cervello risiede la creatività non è facile. L’ex direttore della neurochirurgia funzionale dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, oggi all’Irccs Humanitas di Milano, ha provato a farlo in  una lectio magistralis su Arte e Cervello nell’ambito della rassegna L’arte in Economia presso la Società Economica di Chiavari.

Leonardo

Come faceva Leonardo da Vinci a creare stupendi dipinti e futuristiche macchine volanti basate sul moto degli uccelli o paracadute quando ancora non esistevano arei? La risposta è che ognuna di queste creazioni arriva da una diversa area cerebrale e che non c’è un unico cervello creativo, ma un insieme di reti neuronali che vengono di volta in volta innescate a seconda di ciò che stiamo creando.

Al pianoforte

L’area presupplementare motoria o pre-SMA si attiva ad esempio quando un pianista improvvisa qualcosa sulla tastiera, ma allo stesso tempo si attivano anche l’area visiva che controlla i movimenti delle dita e quella acustica che registra le melodie che vengono composte. Entrambe concorrono alla creazione musicale prodotta dall’area pre-SMA eppure l’impossibilità ad usarle non ha avuto effetti su Beethoven diventato cieco o su Mozart diventato sordo. Un fattore poco considerato è infatti l’influenza della competenza sulla creatività che consente a certi soggetti di poter suonare anche a occhi chiusi e orecchie tappate senza la minima stonatura perché hanno in testa una perfetta rappresentazione virtuale del compito musicale da portare a termine.

Direttore d’orchestra

E qual è il direttore d’orchestra di tutto questo? Da molti studi risulta che è la corteccia prefrontale mediale, in sigla mPFC. Quando però prende in mano la bacchetta per dirigere le varie aree cerebrali di volta in volta implicate a seconda dello specifico atto creativo da portare avanti c’è un’altra area cerebrale che si deve zittire: la corteccia prefrontale dorsolaterale, in sigla dlPFC. Quando mPFC e dlPFC si sono messe d’accordo possono partire le varie attività creative e forse quello è il momento che precede l’idea che sembra sbucare dal vuoto e invece è solo frutto dell’assestamento di questi due circuiti.

LE VARIE ARTI CREATIVE 
A questo punto possono partire le creazioni: l’improvvisazione ritmica dei suonatori di batteria avviene ad esempio grazie alla corteccia prefrontale bilaterale e all’insula destra, mentre nel rap freestyle tramite la corteccia temporale mediale e la cingolata posteriore.
La scrittura creativa di scrittori e giornalisti si verifica invece grazie alla rete fronto-temporale sinistra, il disegno elaborato grazie all’attivazione di nuove reti prefrontali e delle cortecce temporale, motoria e prefrontale,

IL COMPIACIMENTO CREATIVO 
Per ogni attività creativa è stata quindi identificata una particolare area, ma vale la pena di ricordare il coinvolgimento di un’area particolare che riguarda non tanto l’esecuzione creativa in sè, quanto il compiacimento per aver creato qualcosa di bello, come ad esempio un bel quadro o una bella statua: si tratta dello striato, un’area cerebrale che fa parte del sistema di ricompensa che si attiva in risposta a qualsiasi stimolo piacevole, incluse varie forme d’arte. È assai verosimile che Leonardo o Michelangelo l’abbiano attivato soffermandosi a guardare uno dei loro dipinti o delle loro statue quando li avevano terminati.

7 aprile 2025 ( modifica il 7 aprile 2025 | 18:33)

7 aprile 2025 ( modifica il 7 aprile 2025 | 18:33)

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