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Luis Walcher è l’assessore al Turismo della Provincia autonoma di Bolzano. Nei giorni scorsi è salito agli onori delle cronache per avere proposto l’istituzione di un’imposta di soggiorno di 1,5 euro e mezzo per i cani dei turisti e di una tassa sul possesso di circa 100 euro per i residenti che possiedono dei quattro zampe. L’obiettivo, ha spiegato, è avere le risorse per potere garantire maggiore pulizia delle strade e dei marciapiedi, che a suo dire sarebbero sporchi proprio per colpa dei cani.
Le sue parole hanno sollevato una generale – e trasversale – levata di scudi: da parte delle associazioni animaliste, del mondo della politica (la consigliera di FdI Anna Scarafoni, che pure fa parte della stessa maggioranza, ha detto che a quel punto si dovranno tassare anche le mucche, animali da reddito i cui proprietari sono considerati più vicini all’Svp, il partito di Walcher), delle istituzioni (il sindaco di Bolzano ha preso le distanze dicendo in un’intervista in radio che «saremmo dei cani se tassassimo i cani») e dell’associazione degli albergatori del capoluogo altoatesino, timorosi che una mossa del genere allontanerebbe i clienti.
Possiamo immaginare che a questi provvedimenti non si arriverà mai davvero, visto che pezzi della maggioranza del governo provinciale sono contrari. Ma resta il fatto che la proposta c’è stata ed è stata pure rivendicata in più occasioni con la stampa. Walcher, stupito di tanto clamore, ha ricordato che è quanto avviene già in molti altri Paesi. La ratio del provvedimento dovrebbe essere che chi sporca di più deve anche dare un maggiore contributo alle spese di manutenzione.
Ma a questo punto perché non mettere una tassa anche sul fumo? Le strade, anche nella civilissima Bolzano, sono piene di mozziconi di sigaretta gettati a terra, che inevitabilmente incidono sugli oneri di pulizia. Sono costellate di incarti di cibo, di scontrini di negozi, di biglietti usati dei mezzi pubblici. Ma non per questo si tassano i supermercati o l’azienda dei trasporti o si chiede un obolo preventivo ai clienti. E potremmo anche spingerci a parlare di residui organici umani, limitiamoci anche solo a quelli liquidi, espulsi dopo abbondanti bevute, magari durante i mercatini natalizi che da quelle parti richiamano centinaia di migliaia di visitatori, sollecitati a consumare abbondantemente birre, vin brulé e Apfel Glühwein nelle piazze illuminate, anche qui senza che se ne faccia giustamente colpa a chi li vende e, anche qui, senza pretendere dagli avventori un dazio anticipato (viene chiesta solo una cauzione per le tazze e i boccali).
Sono tutti, compreso l’abbandono delle deiezioni canine si intende – comportamenti incivili, che vanno condannati e il più possibile sanzionati. Ma la multa per un comportamento sbagliato può esserci soltanto ex post, ovvero una volta che il malcostume si è manifestato, perché è appunto una sanzione. Non si può pensare di colpire tutti prima, solo perché alcuni si comporteranno male dopo. Fare pagare i proprietari di cani a prescindere, considerandoli tutti parte del problema o, comunque, responsabili in solido tra loro, senza distinguere tra chi ripulisce e chi invece non raccoglie le deiezioni o lascia che il proprio animale imbratti i palazzi e i monumenti, significa colpire alla cieca. Un po’ come fanno con i lupi: ne abbattiamo due a caso, che siano colpevoli oppure no delle predazioni negli alpeggi.
Non sono decisioni sagge per un’amministrazione pubblica. Nel caso dei cani significa anche non mostrare alcuna empatia e riconoscimento sociale per quelli che, piaccia oppure no, sono sempre più considerati membri delle famiglie, compagni di vita per persone sole, portatori di benessere e armonia per tutti gli altri.
E proprio perché molti considerano i cani membri delle famiglie, grande entusiasmo ha suscitato in questi giorni il pensiero di potere finalmente viaggiare a bordo degli aerei con i propri cani anche se superano i 10 kg di peso. Può al momento essere solo un pensiero positivo: le regole non sono ancora cambiate, al momento non è possibile prenotare i biglietti per le prossime vacanze. Ma il volo dimostrativo Milano-Roma che martedì ha visto Moka e Honey, due simpatiche cagnolone, prendere posto senza trasportino ai piedi delle loro accompagnatrici ha riacceso le speranze di molti. Era un vero volo di linea, con veri passeggeri (e qualche autorità salita a bordo per l’occasione, come il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e la presidente dell’Intergruppo per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla). E ha detto sostanzialmente una cosa: che volendo lo si può fare. Poi che tra il dire e il fare spesso ci sia di mezzo il mare è cosa altrettanto nota, soprattutto per i tempi della politica. Ma intanto la rotta sembra quella giusta.
27 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 settembre 2025
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