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Colombia, intercettato il primo sottomarino-drone dei narcos: «Guidato con Starlink, può trasportare una tonnellata di cocaina»

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I narcos colombiani sono grandi esperti della «logistica» e provano, ogni giorno, a migliorare i loro apparati. Lo rivela un’azione condotta dai militari colombiani che ha portato all’individuazione di un drone semi-sommergibile guidato da un sistema satellitare Starlink.

 Il battello, scoperto su una spiaggia nella regione caraibica di Santa Marta, era in grado di trasportare oltre una tonnellata di cocaina e aveva come probabile meta (futura) gli Usa. Forse non era ancora operativo ed è probabile che i criminali lo stessero testando. 

Secondo gli investigatori è il primo scafo di questo tipo intercettato nel Paese, un’evoluzione dei cosiddetti narco-sub, «vascelli» a basso profilo con equipaggio (3-4 elementi) impiegati fin dalla metà degli anni ’90 nel contrabbando di droga verso il Centro America e gli Stati Uniti. Rotte poi ampliate in direzione dell’Europa, in particolare la penisola iberica dove ne sono stati sequestrati diversi. 
Il drone permette ai trafficanti maggiore flessibilità. È meno visibile, non richiede l’arruolamento di «marinai» e tutto ciò che ne consegue sul piano dell’organizzazione, anche se ha una capacità di carico inferiore rispetto ai modelli tradizionali (stivano 3-4 tonnellate di stupefacenti). Alcune indagini del passato hanno attestato come i cartelli – compresi quelli europei – abbiano sviluppato piccoli droni ma quello colombiano è particolare per il collegamento satellitare che garantisce un raggio d’azione ampio.
 A questo riguardo ufficiali della Marina hanno ipotizzato il coinvolgimento di tecnici stranieri ingaggiati per installare i dispositivi, dare assistenza, risolvere eventuali problemi. Il ricorso a specialisti nel campo delle comunicazioni è una costante da parte delle organizzazioni criminali. In Messico hanno aiutato a realizzare una rete radio parallela usata dalle gang per gestire le attività.

3 luglio 2025

3 luglio 2025

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