
Parigi (Francia) – Presentata in Cina nel 2017, commercializzata in Europa dal 2018, ristilizzata nel 2022, la Citroën C5 Aircross si appresta a entrare nella sua seconda vita. È accompagnata dall’aggettivo “Nuova” (per l’auto e per la vita), dal momento che è evidente la discontinuità rispetto alla versione precedente, pur nella prosecuzione di una filosofia – spazio e comfort prima di tutto – che ha sempre caratterizzato il Suv del Double Chevron. Presentazione al Palais de Tokyo, tempio dell’arte contemporanea, nei pressi del Pont de l’Alma e dopo una serata all’insegna di una navigazione sulla Senna, incontrando musicanti e ballerine e prestigiatori bravissimi con le carte. Il tutto all’insegna dello slogan “Citroën electric show” che ha riportato ai fasti di un secolo fa, quando André Citroën a scopo pubblicitario fece illuminare la Torre Eiffel con la scritta del suo cognome, e che ha spiegato la missione “elettrica” della neonata: per spiegarci, non sono previste motorizzazioni a benzina e/o a gasolio “pure”, ma ci saranno un propulsore mild hybrid (battezzato come porta d’ingresso al mondo electric), uno ibrido-plug in e uno al 100 per cento elettrico. «La nostra elettrificazione è per la gente, non contro la gente» dice con orgoglio il Ceo Thierry Koskas.
Funzionalità al potere
I designer hanno puntato sulla ricerca aerodinamica («Volevamo qualcosa di funzionale, non di fantastico», osserva Pierre Lequercq, responsabile del Centro dello Stile), con l’obiettivo di ottimizzare sia il look sia l’efficienza. Vista d’acchito, la nuova C5 Aircross ricalca, guardando la parte anteriore, i criteri che hanno animato la C3 e la C3 Aircross: quindi frontale simile, verticale e squadrato (ma gradevole e ormai sdoganato grazie alle due sorelle minori), logo di dimensioni generose, firma luminosa a tre punti (ma con motivi differenti da quelli degli altri modelli), proiettori Matrix Led collegati da una fascia nera molto gradevole. Lateralmente la macchina è molto “pulita” per evitare elementi superflui, mentre l’altezza è mantenuta a 1,66 metri, aspetto che contribuisce a migliorare la penetrazione dell’aria. Il tetto si inclina leggermente dopo la seconda fila e, guardando di lato la macchina, si nota che è stata attenuata – vagamente “coupeizzata” – la chiusura della coda ad angolo marcato, a nostro avviso uno dei punti meno azzeccati del predecessore. Bello invece il retro-vettura, con la firma luminosa a tre punti – ma con due punti luce esterni staccati dalla modanatura – presenti sulla C5 Aircross Concept e confermati nella versione di serie.
I motori
L’abitacolo è intrigante: 51 millimetri in più in orizzontale, 68 in verticale per i passeggeri posteriori, infotainment rivisto con un maxi schermo centrale (è il touchscreen HD il più ampio tra le auto del gruppo Stellantis), head up display esteso, ergonometria esaltata al posto di guida, tetto panoramico, cruscotto “su due piani” come sulle C3, sedili di nuova concezione e, infine, le collaudate sospensioni Avanced Comfort che migliorano l’assorbimento e che riportano in qualche modo ai giorni nei quali Citroën spopolava grazie alle sospensioni idropneumatiche montate sulla famiglia delle mitiche DS. Le motorizzazioni, dicevamo, confermano il ponte gettato dal Double Chevron verso il mondo, sempre controverso nonostante tutto, dell’elettrificazione. Il Mild Hybrid da 145 cavalli (la parte endotermica è rappresentata da un 3 cilindri 1,2 turbo di nuova generazione) non ha bisogno di ricariche e promette fino a 900 km di autonomia, con il 50% del tempo in modalità elettrica nell’uso cittadino. La proposta plug in accoppia un 1.6, 4 cilindri, a benzina, con un’unità elettrica da 92 kW (125 cavalli): la potenza combinata è di 195 cavalli l’autonomia full electric arriva fino a 100 km. Infine la versione totalmente elettrica: 680 km – in attesa di certificazione – sono l’obiettivo con la carica al massimo.
In vendita da giugno
Citroën Italia conta di aprire gli ordini a giugno. I prezzi non sono ancora disponibili, ma Giovanni Falcone, managing director, assicura che la missione è «mantenere il nostro posizionamento, ovvero offrire un prodotto di qualità e allo stesso tempo per tutti». Pronostico, per quello che può valere: prezzi in una forchetta tra 35 mila e 45 mila euro, magari con incentivi nella fase iniziale.
29 aprile 2025 (modifica il 29 aprile 2025 | 13:26)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
29 aprile 2025 (modifica il 29 aprile 2025 | 13:26)
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