
Da minaccia a opportunità. Così alla Camera dei deputati hanno salutato e degustato il salame di cinghiale dei F.lli Contin, azienda di nicchia del Padovano, specializzata nella carne di cavallo ma ormai da anni produttrice anche di tagliate di tacchino, salsicce, bresaola di Angus, sfilacci equini, cotechino e lardo di Wagyu.
È stato, però, l’utilizzo del cinghiale l’intuizione vincente per acquisire una visibilità nazionale e per far parlare di sé. L’idea è venuta a Roberto Contin, titolare dell’azienda di Piove di Sacco, nata nel 1995 dapprima come semplice macelleria ad Arzergrande, poi allargatasi a tre negozi propri e infine sviluppatasi, dal 2017, in laboratorio di carne equina, per ampliarsi poco dopo all’Angus irlandese (ma allevato in Italia) e ad altre ricercate referenze, tra cui il Wagyu giapponese, anch’esso allevato in Italia.
«Da 4 anni a questa parte – ricorda un soddisfatto Contin – veniamo nominati come eccellenza veneta e, in questo contesto, abbiamo pensato di cimentarci anche con il salame di cinghiale, un animale che sui Colli Euganei abbonda, tanto da costituire un vero e proprio problema. A differenza del cinghiale emiliano o di altre zone, che si nutre nel sottobosco, quello presente nelle nostre aree si ciba di ciò che l’uomo coltiva, nelle zone agricole dei Colli. Siamo ancora in una fase embrionale di questa produzione ma il salame di cinghiale ha già attirato l’attenzione del mondo alimentare e, come detto, delle istituzioni politiche. Ora stiamo mettendo in produzione anche un salame di cinghiale con il tartufo veneto e questo ha già solleticato la curiosità dei nostri clienti. Il cinghiale ha una carne eccezionale, che può diventare salume e insaccato di alta qualità. Il nostro approccio è pragmatico: da problema a opportunità per conquistare nuovi mercati e soddisfare i consumatori. I cinghiali che utilizziamo vivono in un territorio meraviglioso, i Colli Euganei, riserva della biosfera Unesco. Siamo stati – dice ancora Contin – particolarmente soddisfatti dell’interesse dimostrato dalle istituzioni. Come ha detto, a Roma, il senatore Luca De Carlo (veneto di Calalzo, ndr), a volte la politica tende a dividere o a contrapporre le persone ma ci sono temi, come la difesa del territorio, che uniscono».
La F.lli Contin, arrivata a un milione di euro di fatturato e con un significativo +25% nei primi 5 mesi dell’anno, punta ora alla ristorazione, alle macellerie, alla Gdo e al catering, lavorando anche come terzista per aziende agricole. Quest’ultima attività comprende la lavorazione di bovini, suini e ovini. «Il fatto di gestire l’intera filiera – dice ancora Roberto Contin -, dall’allevamento alla preparazione finale, ci consente, oltre a una garanzia al 100% sulla qualità, di contenere i costi a vantaggio dei clienti, sia al dettaglio che all’ingrosso. Possiamo tranquillamente affermare che i nostri prezzi sono bassi, a fronte di prodotti di pregio. Abbiamo referenze come gli sfilacci di cavallo che raccolgono sempre più consensi. Riproponiamo anche la castradina, che vendiamo soltanto a Venezia, un piatto che si mangia in un unico giorno dell’anno, per la Madonna della Salute».
E ancora: «Quanto al nostro salame di cinghiale, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, non ha un forte gusto selvatico ma è molto più dolce – prosegue Contin -. Comunque noi siamo nati con la carne equina e continuiamo a rimanere fedeli a questo prodotto, indubbiamente più magro, più digeribile e anche più certificato. Alcune nostre referenze sono veramente particolari: lo speck di cavallo, per esempio, è un’eccellenza per chi cerca le caratteristiche migliori della carne stagionata. Morbido, aromatico, inconfondibile, meriterebbe di essere più conosciuto». Con spaccio aziendale a Piove di Sacco, dove c’è anche lo stabilimento, la F.lli Contin continuerà a rafforzare «l’opportunità cinghiale», allargando la produzione, e punterà ancora sulla carne giapponese Wagyu e sull’irlandese Angus, sviluppando qualche altra delizia per gli estimatori del genere. (g.n.)
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13 luglio 2025
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