
Nella città dell’Arena il matador è stato – nomen omen – il messicano Isaac Del Toro (Uae Team Emirates), che a Verona ha conquistato l’88esima edizione del «Giro del Veneto», gara ciclistica organizzata dall’ex campione vicentino Filippo Pozzato. Sul traguardo di corso Porta Nuova le braccia alzate al cielo sono state quelle del favorito numero uno, ma le mani che hanno applaudito erano tutte per il padrone di casa Elia Viviani. Da Vicenza a Verona, il 36enne di Isola della Scala ha infatti dato gli ultimi colpi di pedale della sua carriera su strada.
L’omaggio a Viviani
Viviani aveva annunciato l’addio alle corse il 10 ottobre in un’intervista al canale YouTube di ciclismo «Gcn Italia», fissando come ultimi impegni proprio il «Giro del Veneto», i mondiali su pista in Cile dal 22 al 26 ottobre dove sogna l’ennesima maglia iridata e la 6 giorni di Gand a novembre: «Sono stati 16 anni fantastici, rifarei tutto, sono contentissimo di quanto ho raggiunto. Il ciclismo mi ha insegnato a vivere, mi ha dato una formazione sportiva ed umana», le sue parole.
Prima della partenza da Vicenza, nel salotto buono di Piazza dei Signori, Viviani è stato omaggiato dai suoi colleghi con una passerella tra le bici sollevate. E il veronese è stato protagonista anche dopo il via, con la bandiera a scacchi sventolata dal sindaco berico Giacomo Possamai. L’atleta della belga Lotto – in gara con il dorsale numero 1 e una bici personalizzata – era infatti presente nella fuga che ha animato la prima parte della gara. Viviani, campione olimpico su pista a Rio 2016 nella specialità «omnium», campione italiano ed europeo su strada rispettivamente nel 2018 e nel 2019, ha affrontato in testa il primo passaggio sul traguardo del circuito cittadino di Verona – percorso nel complesso cinque volte – prendendosi gli applausi degli appassionati.
L’azione decisiva
Assorbita del tutto la fuga ai -32, il primo ad accendere la miccia è stato il francese Pavel Sivakov. L’atleta dell’Uae Team Emirates è scattato sul penultimo passaggio della salita delle Torricelle, unica difficoltà altimetrica del percorso. Un’azione breve, più per smuovere le acque e tastare le gambe dei rivali che per involarsi verso il traguardo.
Nel tratto in pianura le onde del gruppo si erano calmate, ma sull’ultimo scollinamento lo stesso Sivakov è tornato in testa, per lanciare il compagno di squadra Isaac Del Toro, partito ai -11 dall’arrivo. Sulla sua ruota è rimasto per poche centinaia di metri il francese Romain Grégoire, poi costretto a cedere al ritmo del messicano. Quella del ventunenne – protagonista per molti giorni in maglia rosa al Giro d’Italia 2025 e già vincitore di 15 gare da inizio anno- è stata una progressione inesorabile. Alle spalle di Del Toro ogni tentativo di rientrare è stato fermato dall’onnipresente Sivakov, che ha agito da stopper per favorire il compagno di squadra. Uno sforzo ricompensato con il secondo posto finale davanti al norvegese Jonas Abrahamsen. «Non mi sentivo al 100 per cento, ma la squadra è stata incredibile: è stupendo per chiudere la stagione con una vittoria», la dichiarazione a caldo di Del Toro.
La gara femminile
Un paio di ore prima del successo del messicano, nella prova femminile era arrivata un’altra vittoria targata Uae. In corso Porta Nuova si era presentata in solitaria la bergamasca Silvia Persico, che aveva preceduto la svizzera Marlene Reusser e la compagna di squadra Eleonora Gasparrini. La stagione del ciclismo su strada si chiuderà sempre in Veneto domenica 19 ottobre con la «Veneto Classic», 180 chilometri da Soave a Bassano del Grappa.
Vai a tutte le notizie di Verona
<!–
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto
15 ottobre 2025 ( modifica il 15 ottobre 2025 | 18:30)
© RIPRODUZIONE RISERVATA