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Christian Greco resta al Museo Egizio di Torino: dallo scontro con Meloni al rinnovo, con il sostegno del ministro Giuli

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Prima la polemica, dopo l’intenzione di mettere fine alla sua avventura al Museo Egizio e poi, da un esponente dello stesso partito che voleva la sua testa, l’apertura verso la conferma. Christian Greco resta alla direzione dell’Egizio per i prossimi quattro anni, ora sul serio, grazie al rinnovo deciso ufficialmente dal cda dell’ente venerdì 27 giugno (sarebbe scaduto il 30).

Lo scontro con Meloni

Il 9 febbraio 2018, durante la sua campagna elettorale, la futura premier Giorgia Meloni si era presentata davanti all’Egizio, insieme ad alcuni esponenti locali del suo partito, Fratelli d’Italia, per contestare le agevolazioni offerte dal museo alla popolazione arabofona. Tra loro c’era anche l’attuale assessore regionale al welfare, Maurizio Marrone. Greco era uscito, sorprendendo tutti, e aveva risposto per le rime, mettendo a tacere le polemiche e ponendo la cultura davanti alla politica. Un intervento poco apprezzato, al punto che una parte di Fratelli d’Italia, Marrone in primis, aveva spinto per un cambio

La visita di Mattarella

Così non è stato, perché lo scorso novembre, subito prima della presentazione del nuovo riallestimento del museo (inaugurato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella), il ministro della Cultura Alessandro Giuli – a sua volta esponente di Fratelli d’Italia – aveva confermato la presidente Evelina Christillin, anche lei in scadenza, aprendo la strada al rinnovo di Greco. Non senza frizioni interne al partito.

I risultati di Greco

Del resto, i risultati dell’operato di Greco sono indubbi: oltre 1 milione di visitatori nel 2024, che rendono l’Egizio il settimo museo statale più visitato d’Italia (come da nota del Ministero di un mese e mezzo fa). In ballo c’è anche un grande progetto di riqualificazione di cui continuare a occuparsi, un’opera avviata lo scorso anno (con qualche intervento già prima), grazie al riallestimento della Galleria dei Re e all’apertura gratuita del Tempio di Ellesiya. Il grosso del lavoro si dovrebbe vedere entro il prossimo anno, con la copertura della corte interna, l’ampliamento del Giardino Egizio e l’apertura alla cittadinanza di una nuova «Piazza Egizia», dotata di ipogeo, sala immersiva, libreria e caffetteria; il costo complessivo sarà superiore ai 20 milioni di euro. Sotto la direzione di Greco – e la presidenza di Christillin – il museo è passato da 13 a 87 dipendenti, facendo crescere il suo peso internazionale e diventando un polo di attrazione turistica. Lo scorso anno la Fondazione Sant’Agata ha certificato un impatto economico di 412 milioni di euro sul territorio della Città metropolitana.

Un nuovo riallestimento

Si aggiungono tante idee che Christian Greco intende portare avanti per un museo sempre più aperto al territorio, in grado di lavorare come centro di ricerca. I traguardi ottenuti hanno probabilmente indotto il Ministero a confermare la squadra, con buona pace dei detrattori. Già la prossima settimana, Christian Greco svelerà alla stampa un nuovo riallestimento, quello delle sale dedicate alla tomba di Iti e Neferu e alla principessa Ahmose.


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1 luglio 2025 ( modifica il 1 luglio 2025 | 10:35)

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