
«E’ il giorno più emozionante della mia vita». Pio Esposito si gode il premio di «migliore in campo» assegnato dalla Fifa, con uno spettatore d’eccellenza in sala stampa, suo fratello Seba. Christian Chivu si gode il ragazzo che ha svezzato fin dall’Under 14 e che ha lanciato titolare per la prima volta con l’Inter dei grandi contro il River. Il più piccolo dei tre fratelli Esposito ha risposto con un gol fondamentale e una partita di spessore, atletico e tecnico. Ora sarà da gestire l’euforia attorno a questo centravanti che ricorda Toni, ma è un po’ meno grande e un po’ più tecnico, e che l’Inter dovrà valutare bene se mandare in prestito o meno.
«Come si fa a lasciarlo tranquillo dopo una gara così? Eh, cerchiamo di non fare con lui errori che abbiamo fatto con altri – sorride Chivu -. La sua è stata è una grande prova, si è calato in una realtà non facile. È stato all’altezza, è un premio alla sua intelligenza, al suo lavoro. È un ragazzo che ha scelto di andare a giocare in un’altra categoria, ha fatto due grandi stagioni a Spezia, è cresciuto e maturato molto. Ha grandi margini, so che è consapevole di tutto questo ma bisogna continuare a fare un lavoro su di lui. Però lo conosco e so che manterrà i piedi per terra. A chi assomiglia? Non ho mai fatto paragoni con lui, lo conosco da quando era più basso di me, ora mi supera di due teste, non solo in altezza. Si pensa sia bravo solo in area, ma non è così, è bravo ovunque, regge il duello in tutte le zone del campo. Complimenti alla famiglia, che ha fatto tre ragazzi di grande livello. Avevo pure pensato di far giocare insieme lui e Sebastiano, avevo chiesto loro se lo avessero mai fatto e mi avevano detto di no, quindi un pensiero lo avevo fatto, ma Pio era troppo stanco. Ricapiterà…».
Chivu ha ridato entusiasmo a una squadra che ora agli ottavi affronterà un altro avversario oltre al Fluminense, ovvero il grande caldo. L’importante, dopo un certo disfattismo iniziale in seguito al pareggio col Monterrey, è non pensare troppo in là. «No, per carità eh… ci manca solo che ora cominciamo a parlare di Chivulismo – se la ride il romeno -. No, non è nata l’Inter di Chivu in questa partita, ma abbiamo fatto una gara seria, con carattere e voglia di portarla a casa. Nel primo tempo eravamo rimasti un po’ sorpresi dalla loro aggressività, arrivavano sulle seconde palle con tanta ferocia. Poi all’intervallo l’abbiamo sistemata, questa cosa. Abbiamo messo anche intensità, la voglia di vincere duelli e contrasti, perché siamo forti anche noi, siamo in grado anche noi di fare questo tipo di partite. Sì, è stata una gara ottima. Se i ragazzi rispondono così è perché vogliono onorare il torneo, provando ad arrivare fino in fondo. E questa cosa mi rende orgoglioso. Ma il merito è dei ragazzi, che stanno accettando anche un cambio di metodologia mio e del mio staff. Stanno cercando sempre di aggiungere e poi lo fanno vedere: questo è sinonimo di uno spirito importante». Utile per andare avanti più possibile nel Mondiale, ma fondamentale soprattutto per mettere le basi alla stagione che verrà.
26 giugno 2025 ( modifica il 26 giugno 2025 | 09:02)
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