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Chivu dopo Inter-Fluminense: «Noi troppo presuntuosi». Marotta: «Lautaro si riferiva a Calhanoglu»

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Tanta la delusione nell’ambiente Inter per la sorprendente eliminazione agli ottavi del Mondiale per club per mano del Fluminense. Lautaro ha tuonato contro lo spogliatoio (in particolare all’indirizzo di Calhanoglu, desideroso di trasferirsi in Turchia): «Chi non vuole lottare con questa maglia vada via». Morbido non è stato neanche Cristian Chivu. L’allenatore nerazzurro ha parlato chiaro nel post gara: «Non abbiamo avuto un approccio giusto, abbiamo patito la loro pressione e la loro intensità, siamo stati un po’ troppo presuntuosi nel cercare il passaggio, la linea. Oggi eravamo questi, abbiamo provato fino in fondo a ribaltare la partita, siamo stati sfortunati. Su tre tiri in porta, abbiamo subito due gol».

E ancora: «Io mi prendo le tre settimane dove abbiamo avuto modo di conoscerci — ha dichiarato a Sportmediaset —, capire pregi e difetti, capire anche un po’ le ferite, il carattere, prendo sempre la parte positiva altrimenti ti viene il mal di testa. La parole di Lautaro? Noi siamo dei vincenti, a volte la competitività di porta a tirar fuori orgoglio e il carattere che cerchiamo anche negli altri. Vale per tutte le squadre».

Marotta: «Arrivare secondi non vuol dire fallimento»

Anche il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta si è presentato davanti ai microfoni: «È stata una stagione ricca ma logorante, abbiamo giocato la 63esima partita stasera, in Italia abbiamo giocato 21 partite in più rispetto ai nostri concorrenti, ai ragazzi va il ringraziamento da parte nostra. Mettiamo in archivio una stagione che ci ha visto protagonisti, arrivare secondi non vuol dire aver fallito l’obiettivo — le sue parole a Mediaset —L’Inter è una grande società, ha una grande storia e un palmares ricco di successi, abbiamo dimostrato di voler difendere questo patrimonio. Vogliamo partecipare alle competizioni come già fatto lo scorso anno. Affronteremo poi la nuova stagione come è giusto affrontarla».

Anche Marotta si è soffermato sullo sfogo di Lautaro: «Io dico che il suo intervento  è molto emozionante e significativo, lui è il capitano e vuole senso di appartenenza. Ma io l’ho sempre detto, quando un giocatore dirà di voler andare via, la porta è spalancata. Non l’ha detto lui ma lo dico io, il discorso è riferito a Calhanoglu. Ma non dobbiamo buttare la croce su quest’ultimo, parleremo con lui. Per adesso non ci sono i presupposti per separare le nostre strade, se ci saranno lo faremo senza problemi

1 luglio 2025

1 luglio 2025

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