
Continua a far discutere – anche nel mondo politico – la cessione di Iveco per 3, 8 miliardi di euro all’indiana Tata motors e del suo settore relativo ai mezzi militari e ai cingolati – Iveco defense – a Leonardo, per 1,7 miliardi.
Negli ultimi giorni, nelle aulee parlamentari, alcuni deputati che siedono fra i banchi della minoranza hanno chiesto chiarimenti al ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso: prima il question time dei bresciani Gian Antonio Girelli (Partito Democratico) e Fabrizio Benzoni (Azione), poi l’interrogazione parlamentare di Tino Magni (Alleanza Verdi Sinistra).
«Operazioni come quella di Iveco non possono passare sotto silenzio, senza che il governo si assuma la responsabilità politica di venire in Parlamento a spiegare cosa sta accadendo» ha detto Benzoni alla Camera, richiedendo un’informativa al governo sulla questione. «Se il ministro Urso non era a conoscenza dell’operazione, sarebbe gravissismo. Se invece era informato e non ha posto alcuna condizione per tutelare Iveco, è grave allo stesso modo. Qui non si parla solo dei 14.000 lavoratori di Iveco, ma di un’intera filiera produttiva».
Anche per Girelli è preoccupante «l’incapacità del Governo di essere un protagonista autorevole in questa vicenda. E’ mancata una visione, è mancato un intervento per tutelare un asset industriale centrale per l’automotive nazionale».
«Questa operazione rischia di mettere a repentaglio il lavoro dei 14.000 dipendenti italiani e gli stabilimenti di Bolzano, Brescia, Torino”, ha detto invece Magni. “Il governo dei patrioti si adoperi per garantire i livelli occupazionali, la produzione negli impianti in Italia e l’italianità del gruppo”.
Dai parlamentari bresciani di Fratelli d’Italia arrivano nel frattempo tentativi di chiarimento e alcune risposte. «Si tratta di un’operazione commerciale tra privati che il Governo non può condizionare – ha detto il senatore Gianpietro Maffoni – ma che il ministro Urso sta seguendo con attenzione e serietà. Tutto il percorso di cessione sarà monitorato affinché vi siano le massime garanzie di tutela e valorizzazione di questo grande patrimonio industriale, della sua filiera e dei livelli occupazionali».
In merito a Iveco Defence, inoltre, Giangiacomo Calovini specifica che «è stata ceduta a Leonardo, assicurando che il comparto militare resti italiano, scelta che riteniamo fondamentale per la sicurezza nazionale».
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31 luglio 2025 ( modifica il 31 luglio 2025 | 19:09)
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