
L’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte suprema di Cassazione ha ammesso le quattro richieste di referendum sulla riforma della giustizia, presentate da deputati e senatori di maggioranza e opposizione. In particolare, dichiara che le richieste di referendum sono «conformi alle norme dell’art.138 della Costituzione e della legge n. 352 del 1970».
Considerato legittimo il quesito referendario che sarà : «Approvate il testo della legge costituzionale concernente `Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 30 ottobre 2025?».Â
Come sottolinea Sabino Cassese sul Corriere, dobbiamo rispondere a tre domande. La prima: se sia legittimo e opportuno separare le carriere di chi accusa e di chi giudica nei processi.I critici dicono che già oggi è così, e che, separando le carriere, si corre il rischio che gli organi dell’accusa siano assoggettati al potere esecutivo o che diventino veri e propri super poliziotti-inquisitori.
I sostenitori del sì affermano che non può essere interamente terzo e imparziale un giudice che appartiene allo stesso corpo dell’accusatore, per cui selezione e carriera dell’uno e dell’altro vanno gestite da organi diversi.
E che la separazione delle funzioni (quella inquirente e quella giudicante), già decisa quarant’anni fa con la riforma del codice di procedura penale e consacrata dall’articolo 111 della Costituzione come modificato nel 1999, va completata, assicurando che le due categorie facciano capo a due diversi Consigli Superiori, non diversi dall’attuale Consiglio Superiore della Magistratura, per cui l’indipendenza è anche maggiore di quella prevista dalla vigente Costituzione, che rimette alla legge ordinaria di assicurare le garanzie per i pubblici ministeri.
La seconda domanda: è legittimo e opportuno che i magistrati che comporrebbero (in netta maggioranza) i due Consigli Superiori siano sorteggiati, invece che essere eletti?
I critici dicono che nessuno sceglierebbe per sorteggio il suo medico o l’amministratore del condominio e che la scelta casuale non rispecchierebbe il pluralismo culturale dei corpi rappresentati.
I sostenitori del sì replicano che in questo modo si dimostra di avere ben poca fiducia negli attuali magistrati: possono dare anche il carcere a vita, ma non sarebbero in grado di valutare, assegnare alle sedi, promuovere i propri colleghi. Aggiungono che, essendo il Consiglio Superiore organo di garanzia di autonomia e indipendenza e non di autogoverno o rappresentanza, il sorteggio è strumento più idoneo dell’elezione per la scelta dei suoi membri, anche perché il sorteggio è stato sempre ritenuto lo strumento più democratico, dall’antica Grecia alla Repubblica di Venezia, tanto che, nella maggior parte dei Paesi democratici, si sorteggiano i membri delle giurie popolari. Infine, soltanto il sorteggio può rompere la politicizzazione endogena di pubblici ministeri e giudici e la lottizzazione degli incarichi. Un problema, questo, con cui si stanno misurando anche altri ordinamenti, come evidenzia il parere della Commissione di Venezia sulla proposta di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura spagnolo.
La terza domanda: è legittimo e opportuno creare una Corte disciplinare con una composizione simile a quella del Corte costituzionale, con tre membri nominati dal presidente della Repubblica, tre dal Parlamento e nove dai magistrati, quindi con una larga prevalenza dei magistrati?
I critici sostengono che non c’è bisogno di costituire una Corte e la materia della disciplina può essere trattata e decisa dallo stesso organo che provvede alle assunzioni, alle assegnazioni, ai trasferimenti, alle valutazioni, ai conferimenti di funzioni, come è stato finora.
I sostenitori del sì ritengono che le giurisdizioni domestiche non presentano caratteristiche di terzietà e che un organo amministrativo non può avere anche compiti giurisdizionali e garantire un imparziale controllo della disciplina.
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19 novembre 2025 ( modifica il 19 novembre 2025 | 14:08)
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