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Caso Tiboni, Castelletti: «La incontro a giorni». Improbabile l’addio dell’assessora all’Urbanistica

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Arriverà a giorni il confronto tra l’assessora Michela Tiboni e la sindaca Laura Castelletti e sarà un appuntamento decisivo per determinare il futuro della titolare dell’urbanistica cittadina. A confermarlo è la stessa sindaca, spiegando come «in queste settimane ho fatto il punto della situazione con ogni assessore, un tagliando imprescindibile in vista della scadenza di metà mandato» e precisando come per concludere il giro di consultazioni all’appello ne manchino ancora tre: Marco Garza (Bilancio), Andrea Poli (Commercio) e Michela Tiboni, appunto.

Castelletti spiega che quella l’occasione nella quale si confronterà con Tiboni rispetto alla richiesta che le aveva espressamente formulato due volte nei mesi scorsi: dedicare maggior tempo all’attività amministrativa rinunciando, almeno temporaneamente, agli impegni accademici in Unibs dove è ordinaria di tecniche urbanistiche. La richiesta non è espressione di un personale ragionamento della prima cittadina, ma è stata condivisa con buona parte della maggioranza e persegue un obiettivo ben chiaro: il settore urbanistico ha davanti a sé sfide importanti (a partire dalla nuova variante al Piano di Governo del Territorio attesa per fine 2026) che necessitano di maggiore dedizione ed impegno rispetto a quelle profuse fino ad oggi. 

Come appurato dal Corriere nei giorni scorsi, Tiboni ad oggi risulta ancora titolare della cattedra dal 17 settembre a dicembre inoltrato. La docente, interpellata direttamente sulla questione, non ha rilasciato alcun commento. Non potrà esimersi dal farlo nelle prossime settimane durante il confronto con la sindaca ed a quel punto le possibilità rimangono sostanzialmente due: soddisfare la richiesta della Loggia (rinunciando agli impegni accademici nel 2026) oppure rassegnarsi a dire addio all’assessorato che guida da dodici anni.

Diverse le valutazioni politiche che stanno emergendo in questi giorni tra i partiti e le liste di maggioranza. Il Pd in un comunicato ufficiale ha difeso la «sua» assessora ricordando che «il lavoro sul Pgt procede a pieno ritmo» così come quello «per l’Agenda Brescia 2050» ma sottolineando allo stesso tempo che «le valutazioni sull’efficienza dell’operato dei singoli settori spettano in primo luogo alla Sindaca».

 Se deciderà per il rimpasto, la prima forza di maggioranza non aprirà una crisi. Il problema è un altro. Non c’è la fila di professionisti pronti a fare l’assessore all’Urbanistica a Brescia per 4500 euro al mese, soprattutto dopo le note vicende milanesi. La sindaca nel formare la sua giunta nel maggio 2023 avrebbe voluto un tecnico di livello (era stato fatto il nome dell’urbanista milanese Elena Granata) ma poi ha accettato l’indicazione del Pd. Un professionista di nuova nomina dovrebbe spendere mesi per studiare la città. 

Per questo in diversi scommettono sulla permanenza di Tiboni. In Loggia c’è chi ha fatto circolare l’ipotesi di un rimpasto interno: Poli all’Urbanistica con l’ingresso in giunta (per via delle quote rosa) di Beatrice Nardo (Pd) che avrebbe la delega al Commercio. Ipotesi bollata come fantasiosa da amministratori molto vicini alla sindaca. Potrebbe esserci anche l’alternativa di nominare una collega di Tiboni, Michèle Pezzagno, docente d’Urbanistica ad Ingegneria, che non è digiuna della conoscenza della città. Altra ipotesi tanto improbabile quanto divisiva.


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10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 08:19)

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