
«Parlerò», prima con i magistrati. «Poi verrà anche il tempo della politica» e a quel punto «non farò sconti. A nessuno». Nel giorno del suo compleanno, il deputato del Pd Mauro Laus rompe il silenzio con un post su Facebook nel quale esordisce con «un brindisi al passato e uno slancio al futuro».
Poche settimane fa il procuratore capo Giovanni Bombardieri e il sostituto Alessandro Aghemo hanno chiuso l’inchiesta che ruota intorno alla gestione «familistica» della Rear, la cooperativa multiservizi di cui Laus è socio e nella quale ha ricoperto per moltissimi anni il ruolo di presidente. La Procura contesta al deputato le accuse di infedeltà patrimoniale e malversazione: in sostanza, negli atti si parla di immobili intestati alla cooperativa ma utilizzati a fini privati, come una casa a Riva del Garda e un alloggio a Roma a pochi passi al Parlamento. Non solo, tra le contestazioni ci sono gli stipendi versati dalla cooperativa anche per quelle giornate in cui il deputato non lavorava ma era impegnato a Montecitorio: 205 giornate su 787 tra il 2018 e il 2021. Oltre a lui sono indagati anche la moglie, i figli e due suoi fedelissimi compagni di partito e corrente, l’assessore ai Grandi Eventi del Comune di Torino Mimmo Carretta e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo.
Il post scritto dal deputato è un messaggio a tutto a campo. E per farlo sceglie il giorno del proprio 59esimo compleanno: «E quale giorno migliore per fare una promessa, a me stesso e a chi continua a credere nella verità. Sono nato sotto il segno del Leone. E come un Leone affronto tutto. A testa alta, senza paura». Il deputato ricorda come negli ultimi mesi abbia «vissuto una tempesta fatta di insinuazioni, illazioni, ricostruzioni che non mi appartengono. Una pressione continua, studiata, spesso vigliacca». Un contesto giudiziario e politico che lo ha portato a scegliere il silenzio. «Non per debolezza – scrive -, ma per rispetto: per la giustizia, per le istituzioni, per chi sa che la verità non si urla, si dimostra».
Ma il tempo del silenzio sta finendo, fa sapere l’esponente dem: «Parlerò. E lo farò come sempre: in modo diretto, pubblico, senza filtri. Punto per punto. Nessuno pensi che resterà qualcosa senza risposta. Prima, però, c’è una sola sede che conta. Là darò ogni spiegazione, come è giusto che sia». Prima con i magistrati, quindi. E poi alla politica, divisa tra garantisti e chi lo vorrebbe già fuori dal partito. «Verrà anche il tempo della politica. E in quel momento, non farò sconti. A nessuno. Ci vediamo presto!».
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7 agosto 2025 ( modifica il 7 agosto 2025 | 12:39)
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