Comprare una casa nei comuni dell’hinterland delle grandi città significa spendere meno o, a parità di budget, poter acquistare un immobile più spazioso, meglio rifinito e, grazie alla maggiore offerta di nuovo, con migliori prestazioni energetiche. Per cui non meravigliano i dati resi noti da Tecnocasa secondo i quali sta aumentando la quota di residenti delle grandi città che per cambiare casa scelgono un comune della provincia; l’analisi è stata condotta sugli acquirenti presso le agenzie del network e riguarda unicamente gli acquisti finalizzati alla residenza, quindi niente case di villeggiatura o acquisite a fini di investimento.
La fuga dalle città
I dati aggregati a livello nazionale dicono che nel 2024 nel 64,3% dei casi gli acquisti nelle città capoluogo hanno riguardato immobili ubicati nel medesimo territorio; nel 2023 erano il 67,3% e nel 2019 il 74,4%. Per contro la quota di chi è uscito dal capoluogo per andare a vivere nella stessa provincia è salita al 24,6, contro il 23,1% dell’anno precedente e del 18,3% di cinque anni prima, La rimanente quota di acquirenti si è spostata fuori provincia o fuori regione.

A Milano
Interessanti i dati di Milano città; l’aumento dei prezzi e degli affitti ha «contagiato» anche l’hinterland, per cui i dati riguardanti il capoluogo, scesi al 44,9%, sono in netto calo rispetto all’anno precedente, quando la quota era del 50% e soprattutto rispetto al 2019, quando chi comprava restando a Milano era il 65% del totale. Ma la provincia ha fatto registrare un significativo rallentamento rispetto al 2023, scendendo al 28,5% contro il precedente 31,9%. Crescono però le persone che comprano fuori provincia ma in regione: dal 12,5% al 14,9% e qui una spiegazione potrebbe essere nel fatto che le province amministrative rispecchiano solo in parte la realtà economica e sociale del territorio: di fatto le provincie di Monza Brianza e Lodi fanno comunque riferimento a Milano, tanto che dal punto di vista delle statistiche catastali Monza è accorpata al capoluogo regionale.
A Roma
Il fenomeno degli acquisti in regione ma fuori provincia riguarda anche la Capitale: gli acquisti all’interno della città sono scesi in un anno di oltre sei punti al 62,6% e di quasi 18 nel quinquennio. Nell’ultimo anno la provincia è scesa al 13,8%, con un calo di cinque decimi, mentre gli spostamenti all’interno della regione ma extra provincia hanno guadagnato oltre cinque punti, posizionandosi al 12,8%. Se si leggono questi numeri insieme a quelli che riguardano Milano bisogna però ricordare che stiamo parlando di due mercati immobiliari molto diversi: Roma ha un territorio circa sette volte più esteso di quello di Milano e ha in periferia prezzi molto più bassi.
Le altre città
Napoli in controtendenza fa registrare un lieve aumento degli acquisti cittadini, saliti al 67,3% rispetto al 65,9, ma anche qui vale il discorso fatto per Roma: l’acquisto in periferia è accessibile. Sale comunque anche la quota degli acquisti in provincia, al 26,8%.
Per quanto invece riguarda Torino, il calo degli acquisti in città è deciso: si è scesi al 54,3%, quasi 10 punti meno in un anno a 18 in cinque anni. L’hinterland sale di dieci punti in un anno, al 41,8% e di quasi 19 nel quinquennio.
A Palermo, Bari e Genova gli acquisti all’interno dei confini cittadini restano molto alti, tra l’80 e il 90%. In lieve calo, di due punti passati all’hinterland, Firenze con il 61,8% di trasferimenti interni. Molto bassa la quota di bolognesi che vogliono restare in città: il 37,2%, mentre oltre il 43% si trasferisce in provincia.
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26 settembre 2025
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