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Cani in aereo, il «modello italiano» presentato all’Icao 2025. «Ora diventi uno standard a livello globale»

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Il «modello italiano» per il trasporto di animali di medie dimensioni nella cabina degli aerei ha debuttato sulla scena internazionale. All’indomani del volo dimostrativo di Ita Airways, a bordo del quale hanno viaggiato due cani di taglia superiore ai 10 kg, senza trasportino e accanto alle loro accompagnatrici, il progetto di estensione delle possibilità di viaggio per gli animali domestici nel trasporto aereo commerciale è stato illustrato anche alla 42esima assemblea generale dell’International civil aviation organization (Icao) a Montreal, in Canada. 

Per l’Italia, oltre al presidente dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, Pierluigi De Palma, c’erano il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, e l’amministratore delegato di Ita Airways, Joerg Eberhart. È stata la prima volta che un’autorità nazionale dell’aviazione civile ha proposto a livello mondiale un progetto di inclusività con l’obiettivo di arrivare ad uno standard valido a livello globale per il trasporto di «pet» fino a 25 kg, che vengano considerati a tutti gli effetti «membri della famiglia» e come tali titolari del diritto di viaggiare in cabina. 

Di Palma ha ribadito il concetto già spiegato in occasione del «battesimo del volo» di Honey e Moka, le due cagnolone che per prime in Italia hanno sperimentato la possibilità di viaggiare senza dovere stare in una gabbia: «Gli animali domestici non possono essere considerati bagagli. Le novità introdotte dall’Enac riconoscono questa realtà e tendono a coniugare sicurezza, inclusione e benessere,  anche in attuazione di quanto disposto dall’art. 9 della nostra Carta Costituzionale». «Con un traffico nazionale destinato a superare i 260 milioni di passeggeri entro il 2030 e un rapporto stimato di un cane ogni quattro persone in Europa – sottolinea invece il sottosegretario Rixi -, l’Italia propone un approccio inclusivo che integra sicurezza, rispetto dei diritti dei viaggiatori e attenzione per i pet». 

Con il documento presentato a Montreal, l’Italia ha portato il tema all’attenzione dei 193 Paesi membri dell’agenzia Onu, chiedendo di adeguare gli standard Icao, riconoscendo il benessere animale come parte integrante delle politiche aeronautiche globali. «L’aviazione del futuro deve essere più inclusiva – ribadisce Di Palma -: volare con i propri animali non è un privilegio, ma un diritto che riflette l’evoluzione sociale». 

Il volo di martedì è stato solo dimostrativo e sperimentale. A bordo hanno viaggiato anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e la presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla. L’esperimento aveva un duplice obiettivo: dimostrare che la strada è percorribile e testare la metodologia anche in presenza di veri passeggeri. Si è trattato infatti di un regolare volo di linea in cui due semifile, la prima e l’ultima sul lato destro, sono di fatto state dedicate a Honey e Moka e alle loro proprietarie. Hanno viaggiato a terra, su un apposito tappetino assorbente, con pettorina e museruola e avendo a disposizione una ciotola per l’acqua. Sui voli che porteranno animali saranno utilizzati filtri Hepa per ridurre al minimo i rischi per persone allergiche, che tuttavia già al momento della prenotazione sapranno se il volo che stanno valutando prevede o no il trasporto di animali e in quale punto dell’aeromobile saranno collocati. In questo modo potranno valutare se optare per un volo diverso o se semplicemente scegliere dei posti a debita distanza.

Il protocollo di viaggio sarà messo a punto nelle prossime settimane e solo più avanti diventerà una prassi che aprirà davvero la possibilità di prenotare viaggi per gli amici a quattro zampe. Al momento vigono dunque le «vecchie» procedure che prevedono che in cabina possano viaggiare solo cani o gatti che possano stare in un piccolo trasportino posizionabile sul pavimento e per un peso totale di massimo 10 kg, con lievi differenze su costi e termini di prenotazione che variano da compagnia a compagnia (ci sono anche vettori, principalmente i low cost, che non consentono il trasporto di animali a bordo). Anche le nuove linee guida non saranno vincolanti e ogni azienda deciderà se e come applicarle. 

Intanto però c’è anche chi solleva dubbi sull’operazione. Il Codacons, come nei giorni scorsi altre associazioni di tutela dei consumatori, parla di «misura che non convince» e «che presenta numerose problematiche», in relazione soprattutto alle linee guida dell’Enac che prevedono, ad esempio, anche la possibilità che i cani possano viaggiare direttamente sui sedili, diversamente da quanto avvenuto nel volo di Ita Airways.  «La presenza di cani a bordo degli aerei, senza trasportino e collocati sui sedili, si presta a problemi non indifferenti durante i voli – spiega l’associazione –. L’animale potrebbe ad esempio iniziare a guaire o abbaiare in modo molesto, arrecando disturbo agli altri passeggeri e compromettendo il comfort in volo. I tappetini assorbenti da posizionare sul sedile, poi, non eliminano il problema degli odori in cabina nel caso in cui l’animale dovesse espletare i propri bisogni fisici durante il volo. Viene poi da chiedersi cosa potrebbe accadere in caso di turbolenze, qualora l’animale si spaventasse o venisse sottoposto a uno stress eccessivo. Situazione che si aggraverebbe qualora sullo stesso aereo fossero presenti più cani collocati sui sedili». L’associazione precisa di non essere contraria a priori alla presenza di animali sugli aerei, «ma le linee guida dell’Enac, allo stato attuale, si prestano a più di una problematica e rischiano di creare disagi per i passeggeri, compromettendo l’esperienza di volo per gli utenti».

25 settembre 2025

25 settembre 2025

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