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Cani e gatti sono davvero parte della famiglia?

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Questo intervento è stato pubblicato nell’ultimo numero della newsletter «Animali» del Corriere della Sera. Per riceverla gratuitamente via mail tutti i venerdì mattina è sufficiente iscriversi QUI. 

Gli animali domestici sono ormai a tutti gli effetti membri della famiglia. Quante volte l’abbiamo sentita questa frase? Tante. Ma è davvero così? Una risposta prova a darla l’indagine Ipsos per Purina presentata nei giorni scorsi all’Italian Pet Summit 2005 del Sole 24 Ore. La ricerca ha indagato la percezione della relazione tra le persone e i loro cani e gatti di casa e ha evidenziato le differenze di questo rapporto a seconda delle generazioni. Un interessante analisi che ci dice, per esempio, che i più giovani considerano i «pet» una parte di sé, in senso quasi fisico. Mentre i «boomers», ovvero quelli nati prima del 1965 e ora in età pensionabile (o giù di lì), li vedono sì come compagni di vita e come antidoto alla solitudine, ma non sono altrettanto propensi ad antropomorfizzarli. In ogni caso per tutte le fasce d’età gli animali di famiglia lo sono veramente, cioè sono davvero un pezzo di famiglia.

Ma se cani e gatti sono esattamente come tutti gli altri membri di un nucleo famigliare, hanno diritto oppure no ad avere garantito lo stesso standard di vita? Per quanto riguarda la salute per esempio. Ovviamente la risposta che ogni pet parent darebbe a questa domanda sarebbe affermativa, senza se e senza ma. Tuttavia il costo delle cure veterinarie, non essendovi un sistema sanitario pubblico, può essere un grosso ostacolo. Lo stesso vale per il cibo di qualità.  Anche di questo si è parlato al Summit. E il rischio, come ha sottolineato Giusy D’Angelo, vicepresidente dell’Enpa, è che se le istituzioni non daranno qualche segnale, gli animali domestici continueranno ad essere parte della famiglia e a portare ad essa grandi benefici, ma solo nel caso in cui la famiglia stessa disponga di una disponibilità economica adeguata. Un paradosso in un momento storico in cui la presenza di cani e gatti nelle case e nella vita delle persone viene considerata ormai normale. Ma la normalità non può essere solo roba da ricchi.

Sempre a proposito di normalità, c’è attesa per il primo volo che ospiterà in cabina anche cani di media e grossa taglia. L’Enac aveva dato il via libera, emanando delle linee guida prima dell’estate, ma nessuna compagnia si era ancora adeguata. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha invece annunciato che qualcuno ha rotto gli indugi e il 23 settembre sapremo chi. In realtà al Corriere risulta già: si tratta di Ita Airways che sDOGanerà (scusate il giochino semantico, non abbiamo resistito) i viaggi dei cani sui sedili, e non più solo sul pavimento, seppure in appositi trasportini. Una novità attesa da molti proprietari di cani di peso superiore ai 10 kg, che fino ad oggi sono stati costretti a farli viaggiare in stiva (o, più spesso, a cambiare modalità di viaggio). Mancano ancora i dettagli operativi. C’è però già un’associazione di utenti che già paventa problemi di convivenza e annuncia iniziative. Prima ancora che l’iniziativa decolli. Staremo a vedere.

In ogni caso è una novità che non si può non considerare positiva, soprattutto mettendola in relazione ad un caso di cronaca di cui ci siamo occupati: una donna si è vista negare l’imbarco del proprio cane sul volo per le vacanze, in quel caso perché brachicefalo. Anziché trovare una soluzione diversa ha pensato bene di partire comunque e di scaricare l’animale su un taxi affinché fosse condotto direttamente in un rifugio. E non è più andata a riprenderselo. Ecco QUI cosa è successo.

E torniamo al tema della caccia, già affrontato la scorsa settimana, perché la commissione Agricoltura del Senato è stata convocata a tappe forzate per esaminare il testo del nuovo Ddl già ribattezzato «sparatutto» dalle associazioni animaliste. Sedute la mattina presto e il pomeriggio senza limiti di orario. Cosa che non succede spesso nelle nostre aule parlamentari. Evidentemente questo è un testo che sta molto a cuore alla maggioranza. Intanto 55 associazioni ambientaliste, animaliste, escursionistiche e scientifiche hanno preso posizione sottoscrivendo un appello comune ai senatori, anche quelli che sostengono la coalizione di governo, affinché non votino una legge che i firmatari considerano dannosa per l’ambiente oltre che in violazione della Costituzione e delle direttive europee sulla protezione della fauna selvatica.

21 settembre 2025

21 settembre 2025

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