
Esistono legami che nemmeno la morte può spezzare. Tra questi c’è quello che si instaura con il proprio animale domestico. Un sentimento indissolubile che porta molte persone a esprimere il desiderio di riposare per sempre con il cane o il gatto con cui si è condivisa la vita. Volontà che in Italia sempre più regioni stanno accogliendo e legalizzando.
Ultima la Campania, dove lo scorso primo ottobre è stato reso possibile tumulare gli animali d’affezione nelle tombe dei loro padroni. La proposta di legge, approvata all’unanimità dalla Commissione sanità del Consiglio regionale lo scorso settembre, ha ora passato l’esame dell’Aula, diventando parte della già esistente legge regionale n.12 del 2001.
Un aggiornamento, dunque, che come recita il testo della norma, permette «la tumulazione nella tomba o nel loculo del padrone o nella tomba di famiglia, delle ceneri degli animali di compagnia o di affezione, previa cremazione e in urna separata, per volontà del defunto o su richiesta dei suoi eredi». Opzione resa possibile, prosegue lo scritto, «nell’ottica della continuità degli affetti e della convivenza uomo-animali d’affezione. Sono tantissime le persone che intrattengono un rapporto di affetto con un animale da compagnia, desiderando che ciò continui idealmente anche dopo la morte».
Ma quello che in Campania solo ora garantisce maggiore rispetto per il legame familiare che si crea tra esseri umani e animali anche dopo la morte, in altre regioni italiane è già una prassi consolidata. Il primato è della Lombardia, dove nel 2019 é stata approvata una riforma regionale, che ha consentito la tumulazione di animali da compagnia con i proprietari. Ad applicarla dal primo gennaio 2025 è stato il suo capoluogo: Milano, aprendo così i propri cimiteri cittadini agli amici a quattro zampe. A seguire, poi, hanno preso questa scelta di civiltà anche Toscana, Abruzzo, Liguria e Calabria. Mentre Veneto e Piemonte sono per ora in attesa del via libera.
Per le regioni che, invece, non consentono ancora questa opzione o per le persone che decidono di non intraprenderla, si segue quanto sancito dalla normativa nazionale, che in seguito alla morte di un animale d’affezione impone l’obbligo della sistemazione definitiva del suo corpo, vietandone l’abbandono o l’eliminazione incontrollata, oltre al disbrigo di pratiche burocratiche, come la comunicazione del decesso all’Asl di riferimento e la cancellazione dall’anagrafe.
Tra le diverse alternative di tumulazione, in questo caso, esiste la cremazione (condivisa con più animali o singola), possibile in appositi centri specializzati. In alternativa si può optare per la sepoltura in aree individuate dalle singole amministrazioni comunali (appositi cimiteri per animali domestici) o in uno spazio verde di proprietà (quale può essere anche il giardino di casa), previa l’autorizzazione dell’Asl che valuta l’assenza nel sottosuolo di falde acquifere per scongiurare inquinamenti e rischi sanitari. In questo caso, però, viene richiesto che il feretro sia realizzato con materiale biodegradabile, così da favorirne la decomposizione. In ogni caso, qualsiasi scelta venga presa, l’importante è accompagnare fino alla fine il proprio cane o gatto per garantirgli una degna sepoltura.
5 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5 ottobre 2025
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