
Creano il gioco, dettano il ritmo, guidano il gruppo, ispirano i compagni, infiammano San Siro. Calhanoglu e Modric si candidano a diventare gli uomini chiave del derby e non solo perché sono le fonti da cui sgorgheranno le manovre di Inter e Milan. I registi delle due squadre sono pronti a incrociarsi in una notte che, come clima, si preannuncia gelida ma in campo bollente. L’uno davanti all’altro in una lotta per la supremazia del centrocampo: Chivu affiderà al turco il compito di schermare il croato.
Calhanoglu è reduce da un periodo convulso: ha flirtato per tutta l’estate con il Galatasaray prestando il fianco alle foto di barbieri e parenti che hanno sognato il ritorno del figliol prodigo a Istanbul. Il j’accuse di Lautaro al termine del Mondiale per club («chi non vuole restare se ne vada» ha tuonato il capitano) sembrava nascondere un solo destinatario. Poi Calha, dopo le vacanze, è tornato ad Appiano, ha chiarito con il Toro e si è messo a disposizione di Chivu. Si è caricato l’Inter sulle spalle e l’ha trascinata al primo posto in campionato in tandem con la Roma e contemporaneamente in vetta alla classifica Champions con Bayern Monaco e Arsenal.
I turchi del Galatasaray, malati di shopping compulsivo, oltre a sognare lo scippo di Lookman all’Atalanta, non hanno perso le speranze di riportare a casa Calhanoglu. A gennaio, fanno, però, notare da viale della Liberazione è operazione impossibile (nel frattempo i manager ricevono la proposta di Mendes che offre Adeyemi del Borussia Dortmund). Il futuro si affronterà più avanti: sarà rinnovo del contratto in scadenza nel 2027 o addio?
Discorsi che adesso sono prematuri: ieri intanto Calha è rientrato al centro sportivo ed è pronto a migliorare il suo score, da nerazzurro, contro il Milan: in sedici sfide complessive, ha totalizzato sette vittorie, cinque sconfitte e quattro pareggi, segnando tre gol.
Anche Luka, il giocatore totem di Max Allegri, si è rivisto ieri pomeriggio a Milanello dove ha svolto una seduta di lavoro individuale. Il suo processo di integrazione in città e nella squadra è stato più veloce e semplice di ogni più rosea aspettativa: certo, ci ha messo un po’ a trovare la casa adatta a ospitare la sua famiglia (la moglie Vanja e i figli Ivano, Ema e Sofia) ma poi alla fine ha scelto la zona centrale di Porta nuova. Finora ha colpito tutti, oltre che per il rendimento, per la dedizione, l’entusiasmo e l’attaccamento alla maglia. «Vedere come festeggia nello spogliatoio dopo le vittorie, al pari di un bambino di 10 anni, è la cosa più bella del mondo» ha dichiarato il d.s. Igli Tare.
Fissato con la prevenzione, la cura del fisico, l’alimentazione corretta, gode nel sentirsi circondato della sua tribù. Ha uno sky box a San Siro dove ospita nelle gare casalinghe del Diavolo familiari e amici in arrivo dalla Croazia. Nel contratto di un anno che ha firmato in estate esiste un’opzione di rinnovo per un’altra stagione: sarà Luka a decidere se esercitarla o meno, probabilmente nella primavera prossima. Ha già giocato stracittadine a Londra, con la maglia del Tottenham e a Madrid da leggenda del Real (42 gare contro l’Atletico, 18 le vittorie e cinque gli assist). Ora è pronto a infiammare Milano.
20 novembre 2025
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