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Caldo estremo, lo psicologo: «Il corpo sviluppa ansia e aggressività. Anziani, il timore è che siano isolati»

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Professor Giuseppe Pantaleo, ordinario di Psicologia sociale all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore dell’UniSR-Social.Lab, quali sono gli effetti del caldo estremo sulle nostre condizioni psicologiche?
«Si possono sviluppare stati d’ansia, che non sono propriamente paura bensì incertezza. Ne deriva un atteggiamento generalizzato di chiusura mentale, che comporta meno elasticità e flessibilità. Si tratta di una reazione corretta di fronte a una minaccia, a livello relazionale potremmo chiamarlo addirittura sano egoismo. Purtroppo il caldo estremo protratto per diversi giorni non è un problema che possiamo risolvere, quindi l’ansia non trova una soluzione. Il caldo e l’ansia che ne può derivare accentuano una sensazione di perdita di controllo, in cui tutto sembra sfuggirci di mano: le persone intorno a noi, l’ambiente, noi stessi».

Queste reazioni si verificano in tutte le persone?
«Sì, anche quelle che normalmente sono serene e non inclini allo scontro tendono a diventare più aggressive, intolleranti, litigiose. Si produce uno stato psicologico che tende a richiedere risposte immediate, la nostra mente va alla ricerca di punti fermi. Tutto nasce dall’incertezza di cui parlavo prima: non riusciamo ad avere uno sguardo lungo, si tende a vivere un’incapacità (temporanea) di guardare al futuro con fiducia. I nostri orizzonti sembrano restringersi sempre più».

Che cosa si può fare?
«Seguire i consigli dei medici è molto importante, sia per la salute fisica che per quella mentale. Ci aiuta a ritrovare delle certezze in una situazione dove il rischio è quello di entrare in un circolo vizioso: più aumenta l’ansia e più sale la temperatura corporea, perché si innescano stati emotivi che fanno sì che il corpo si attivi a livello emotivo-motivazionale, mobilitando più energie e, dunque, producendo più calore. Una condizione utile quando dobbiamo superare un ostacolo, ma in questo caso inutilmente dannosa. Un circolo vizioso. Per quanto riguarda gli anziani o persone sole, è molto importante combattere l’isolamento sociale, anche semplicemente attraverso i rapporti di buon vicinato».

Anche i giovani possono soffrire di «ansia da caldo»?
«Nelle nuove generazioni è molto forte quella che è stata definita eco-ansia: è diffuso il timore che i cambiamenti climatici potranno solo peggiorare, in assenza di interventi drastici. In tutte le situazioni che abbiamo descritto è importante cercare di tornare a uno stato di serenità mentale, che ci permette di proiettarci con fiducia nel futuro».

2 luglio 2025

2 luglio 2025

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