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Calcio, l’Avellino sconfigge il Sorrento e torna in serie B dopo sette anni

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Da Borgo Ferrovia fino a Mercogliano, da Atripalda fino a Vallata, sfiorando il foggiano, l’entusiasmo raggiunge picchi formidabili. Per quest’Avellino del napo-irpino Raffaele Biancolino promosso in serie B dopo 7 anni le famiglie sono scese in strada, hanno gremito piazze e corsi inorgogliendosi insieme ai propri bambini dei loro lupi capaci di battere nella gara decisiva a Potenza contro il Sorrento 2 a 1 con i gol del capuano Russo e di Lescano. Ha assistito alla gara nel capoluogo lucano anche il sindaco di Avellino Laura Nargi. Una risalita formidabile dalla D dove il club si era inabissato per inadempienze amministrative nel 2018 fino alla promozione di oggi desiderata dall’intero comprensorio irpino che conta quasi 400mila abitanti. 

Commozione e gioia si sono mescolati alle 20,55 quando allo stadio Viviani gli irpini hanno conquistato non solo il punticino che occorreva per allontanare definitivamente ogni possibile rientro del Cerignola ma ben 3. E allora sia serie B per un club diretto da un imprenditore locale come Angelo D’Agostino, 64 anni costruttore di Montefalcione, che ha sostenuto in questi anni la società e tenuto viva la passione dei suoi tifosi che hanno gremito il settore ospiti del Viviani di Potenza polverizzando i 1000 tagliandi disponibili. La festa più bella, più raccolta e più composta é stata proprio a Borgo Ferrovia a 2 passi dalla stazione di Avellino dove 40 anni fa partivano i treni “verdi”, carichi di 8-10mila tifosi per accompagnare l’Avellino del commendatore Antonio Sibilia nelle diverse trasferte quando gli irpini hanno militato per 10 anni in serie A. Caroselli e auto hanno congestionato il corso Vittorio Emanuele e piazza Libertà dove in tarda serata é arrivato anche il bus dell’Avellino davanti il palazzo che ospita la Provincia. Mario Dell’Anno storico capotifoso dei lupi é orgoglioso ed emozionato allo stesso tempo: «Questo successo é per tutta l’Irpinia – ha detto – il merito é dei padri fondatori del club che nel 1912 decisero di inserire nella dicitura il termine “Unione” perché qui ad Avellino e in provincia il senso di aggregazione é molto più spiccato rispetto ad altre zone della Campania. E aggiungo che non abbiamo alcun sentimento di rancore verso nessuno. Rispettiamo tutti e vogliamo che l’Avellino torni in serie A dopo quasi 40 anni». Una città, un comprensorio che crede subito al grande salto in massima serie perché la B potrebbe essere per molti solo il primo passo di un glorioso cammino. E le previsioni francamente stanno trovando subito delle conferme.


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19 aprile 2025 ( modifica il 19 aprile 2025 | 21:52)

19 aprile 2025 ( modifica il 19 aprile 2025 | 21:52)

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