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Caccia, depositata una proposta di legge di iniziativa popolare per abolirla

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In attesa che parta l’iter del nuovo disegno di legge del Senato sulla riforma dell’attività venatoria, ovvero della legge 157/92 che la regola, alcune associazioni ambientaliste e animaliste – Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc e Oipa con la possibilità che si aggiungano in corsa anche altri gruppi – hanno depositato alla Corte di Cassazione di Roma una proposta di legge di iniziativa popolare con l’obiettivo di ottenere l’abolizione della caccia. 

I due fronti in campo, insomma, sono partiti con l’artiglieria pesante. Da un lato un disegno di legge maturato negli ambienti della maggioranza che ha rivendicato di essersi confrontata con le associazioni venatorie (ma non con quelle ambientaliste) e che intende modificare la normativa vigente estendendo le possibilità di cacciare e allentando le maglie su limiti e vincoli in determinate aree; e dall’altra una mobilitazione popolare che richiama precedenti occasioni referendarie che non hanno avuto successo per questioni di quorum ma che avevano mostrato una netta prevalenza di voti contrari alla caccia. 

L’obiettivo delle associazioni è raccogliere sulla piattaforma ufficiale online le 50 mila firme in sei mesi necessarie affinché la proposta di legge possa essere ammessa. E chiederanno poi che sia discussa in Parlamento e affrontata da Camera e Senato in concomitanza con il ddl della maggioranza. 

Scrivono i firmatari della proposta: «Il ministro dell’Agricoltura e i capigruppo firmatari del disegno di legge identificano gli animali selvatici come capri espiatori dei problemi del settore. I problemi sono ben altri. La nostra Italia, che ha sempre dimostrato un livello di cultura altamente civile, vuole mettere un argine a tutto questo, contro la condanna a morte di milioni di animali selvatici, utilizzati senza alcuna necessità e per diletto sanguinario da parte del mondo venatorio». 

23 giugno 2025

23 giugno 2025

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