
Parlando domenica del Pride di Budapest a un gruppo online chiuso per i suoi sostenitori, chiamato «Fight club», il premier ungherese Viktor Orbán ha affermato che politici dell’opposizione, istruiti da «Bruxelles», avevano invitato i loro elettori a partecipare in massa all’evento, secondo quanto riferito dal sito di notizie locale Index. «Da ieri siamo ancora più convinti che queste persone non debbano essere lasciate avvicinare al timone del governo. E noi non lo permetteremo», ha dichiarato Orbán. Reuters ha contattato gli organizzatori del Pride e il Comune, ma non ha ricevuto risposte immediate. La Commissione Europea ha rifiutato di commentare le presunte dichiarazioni di Orbán.
Orbán ha detto ai suoi sostenitori di aver trovato gli eventi del Pride «ripugnanti e vergognosi», menzionando in particolare uno spettacolo di drag queen, uomini con i tacchi alti e opuscoli sulle terapie ormonali. La marcia era stata vietata sulla base di una legge approvata a marzo che consente di proibire i Pride, citando la necessità di proteggere i bambini. Gli oppositori di Orbán vedono il divieto come parte di una più ampia stretta sulle libertà democratiche in vista delle elezioni nazionali del prossimo anno, quando il veterano primo ministro – al potere da 15 anni – affronterà un forte sfidante.
Venerdì Orbán ha affermato che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che nei giorni scorsi aveva invitato le autorità ungheresi a permettere lo svolgimento del Pride, considerava l’Ungheria «un Paese subordinato» paragonando il suo messaggio a un ordine proveniente da Mosca ai tempi del comunismo.
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29 giugno 2025 ( modifica il 29 giugno 2025 | 15:38)
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