Home / Economia / Brachetti Peretti (Ip): dagli azeri impegni seri, l’azienda crescerà ancora

Brachetti Peretti (Ip): dagli azeri impegni seri, l’azienda crescerà ancora

//?#

«Non potevamo non cogliere la congiuntura favorevole legata all’andamento dell’azienda e del settore», a dirlo è Ugo Brachetti Peretti, presidente di Ip, all’indomani dell’annuncio della cessione del gruppo di famiglia (due raffinerie e 4.500 stazioni di servizio), che dopo oltre novanta anni passa alla compagnia di Stato azera Socar.
Perché dopo quasi un secolo ha deciso di vendere tutto?
«Ip è l’unica azienda europea che opera nell’intero processo di downstream, cioè raffinazione, distribuzione e commercializzazione di carburanti, ancora controllato al 100% da una famiglia privata.
In prospettiva ci aspettavano importanti investimenti sulla parte industriale e commerciale in ottica di transizione ecologica ed energetica, con un impegno da quasi un miliardo di euro sulle spalle di una sola famiglia. Uno scenario sfidante, ma allo stesso tempo potenzialmente pericoloso per un solo azionista».
Quindi meglio cedere?
«Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto un percorso straordinario, con una crescita di cinque volte del fatturato e dell’ebitda, saliti rispettivamente a oltre 13 miliardi di euro e 500 milioni. Era arrivato, insomma, il momento per assicurare all’azienda una prospettiva di lungo termine, una garanzia in più rispetto alla forza di una singola famiglia».
Come sono arrivati gli azeri di Socar?
«Il rapporto è nato casualmente: dopo una loro visita di Stato in Italia hanno chiesto di incontrarci. Si sono fatti avanti nel luglio del 2024 e abbiamo capito da subito che c’era un interesse. Tanto che da parte nostra è partita una riflessione e abbiamo avviato una competizione nella valutazione dell’azienda. Oltre a Socar c’erano altri, ma loro si sono dimostrati i più interessati e, soprattutto, a parità di condizioni sono dei compratori che vengono da un paese affidabile, con prospettive di crescita e di garanzia verso l’azienda e le persone che ci lavorano. L’Azerbaijan ha ottimi rapporti diplomatici e commerciali con l’Italia, essendo uno dei principali esportatori di gas e petrolio nel nostro paese. Socar è un grande gruppo attivo nell’estrazione di gas e petrolio, con depositi, raffinerie e una rete di distribuzione, già presente, tra l’altro, in Europa, con dei punti vendita in Svizzera, Turchia e Azerbaijan.
C’erano, dunque, tutti i presupposti per andare avanti nella trattativa» Quando ha capito che si poteva chiudere?
«Nel mese di luglio, dopo un anno di negoziato. Perché nel frattempo avevamo valutato anche le manifestazioni di interesse di un trader attivo nel settore energia e di un gruppo finanziario. Ma io ho sempre fatto il tifo per Socar, perché sono affidabili e in grado di assicurare una prospettiva di altri novant’anni all’azienda».
Rimpianti?
«Ho passato 35 anni in azienda ma sono arrivato a questa conclusione in maniera serena, con l’animo in pace, perché penso di aver fatto il meglio che si poteva fare per valorizzarla e penso che sia il momento giusto per passare il testimone».
Non c’è la cifra ufficiale dell’operazione, l’ordine di grandezza è circa 3 miliardi, corretto?
«I giornali hanno scritto così, si vede che la stampa ne sa più di noi…».
Socar acquista anche le stazioni di ricarica veloce IPlanet, è vero che potreste restare come azionisti?
«Al momento non è escluso. IPlanet è una joint venture tra Ip, che ne detiene il 50%, e che andrà a Socar, mentre il restante 50% fa capo agli australiani di Macquarie Capital e ad altri due fondi. Se in futuro ci sarà la possibilità di poter investire, rilevando la quota di Macquarie potremmo valutare un investimento e decidere di rientrare, ma tengo a ribadire: ad oggi non c’è nessuna decisione presa».
Dopo 35 anni in azienda, lei che farà?
«Ho fatto finora l’imprenditore nel mondo dell’industria, inizierò a fare l’imprenditore del mondo della finanza, sperando di avere lo stesso successo».
Ha già qualche idea?

«Non intendo ripartire con un’altra azienda, però perseguirò degli investimenti mirati su settori che mi interessano nel mondo della tecnologia e del biomedicale». (RIPRODUZIONE RISERVATA)

25 settembre 2025 ( modifica il 25 settembre 2025 | 21:13)

25 settembre 2025 ( modifica il 25 settembre 2025 | 21:13)

Fonte Originale